L’AQUILA – La più ampia condivisione con la città e con il Consiglio comunale, sulla prosecuzione dei lavori per la realizzazione del tunnel dei sottoservizi nella città dell’Aquila, è quanto ha chiesto questa mattina in commissione Garanzia e Controllo, il presidente della Gran Sasso Acqua spa, avv. Alessandro Piccinini. La realizzazione dello smart tunnel è oggetto di un appalto integrato da 80milioni di euro, suddiviso in due stralci, il primo, da 37milioni 540mila euro, ed ultimato al 96%; ed il secondo stralcio, da 42milioni 460mila euro, suddiviso in cinque lotti, all’8 o 9% dei lavori solo sul secondo lotto.
“Ringrazio il presidente Giustino Masciocco per aver accolto la richiesta e per i toni costruttivi del confronto politico” dichiara il presidente “sulle criticità riscontrate ho chiesto una relazione tecnica che ho voluto sottoporre all’attenzione dell’amministrazione perché si determini, in quanto proprietaria delle reti e futuro gestore del tunnel, sulle scelte strategiche da compiere per arrivare presto ad una soluzione condivisa”.
“Le previsioni contrattuali di 18 mesi per la fine dei lavori sono irrealizzabili anche per il rientro delle persone nelle proprie abitazioni in particolar modo per il secondo stralcio”, ha spiegato Piccinini illustrando le criticità a monte dell’appalto. “Per fare il tunnel bisogna inertizzare le reti, le aziende hanno fornito i preventivi con ritardi fino a sei mesi, sul primo stralcio il costo ha inciso per 2milioni e 400 mila euro per il secondo potrebbe triplicare, sono carichi gravosi che l’azienda non può sopportare”.
“Le approvazioni di tipo archeologico, la presenza di edifici pericolanti su alcune strade, ordinanze ed autorizzazioni oltre al considerevole ripopolamento del centro storico, tra residenti ed attività commerciali, impongono di frazionare ulteriormente le fasi già autorizzate con tempi triplicati – ha aggiunto – oltre alla necessità di prevedere un ulteriore e terzo stralcio dei lavori” ha sottolineato Piccinini “che garantisca sull’intera opera, e non solo su una parte, la separazione delle acque bianche dalle acque nere”.
“Va presa una decisione” ha concluso il presidente “andare avanti con l’appalto e con le attuali previsioni contrattuali è impraticabile, per il primo stralcio sono passati dal 2014 sette anni, per il secondo stralcio la situazione è ancora più allarmante. Il costo di gestione del tunnel” ha aggiunto infine il direttore tecnico dell’azienda, architetto Armando Balducci “è a carico dell’amministrazione ed è stato quantificato in 800mila euro annui”.
A margine dei lavori è intervenuto il direttore amministrativo della Gran Sasso Acqua spa, dott. Raffaele Giannone, sulla tenuta dei conti societari. “L’azienda fattura 15/16milioni di euro” ha spiegato “sono state preannunciate riserve per 3milioni e 900mila euro sul secondo lotto e 3milioni di euro su un altro lotto per l’acquisto di infrastrutture, potremmo raggiungere i 30milioni di euro che la società non sopporterebbe, in caso di rescissione, saremmo sui 2milioni e 400mila euro per lotto e con 9milioni di euro di economie potremmo riprogrammare gli investimenti, la scelta strategica spetterà al Comune con i vertici aziendali”.
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