L’AQUILA – Un “movie tour” tra L’Aquila, il Gran Sasso, Campo Imperatore e Rocca Calascio permette di scoprire la “Hollywood d’alta quota“. Impressionante scorrere l’elenco delle pellicole girate tra il capoluogo abruzzese e la vetta più alta degli Appennini nel corso degli ultimi decenni. È così un grande racconto quello proposto dalla Guida di Repubblica “Abruzzo e il cinema: storie, luoghi, star”, volume disponibile in edicola e online al link https://repubblicabookshop.it/ABRUZZO-E-IL-CINEMA/004101241007.
Nella Guida, realizzata in collaborazione con la Regione Abruzzo e con la Abruzzo Film Commission, si incontrano ciak memorabili ambientati nella natura di Campo Imperatore, per tanti il Piccolo Tibet dell’Appennino, e al panorama a tratti metafisico di Rocca Calascio, fino alle pellicole ambientate nel cuore cittadino. Un rapporto tra territorio e cinema iniziato a partire da Serafino, film del 1968 diretto da Pietro Germi con Adriano Celentano, primo atto di una storia che va dai grandi classici della commedia all’italiana ai blockbuster statunitensi. Era il 1970 quando il produttore cinematografico Italo Zingarelli posò gli occhi su Campo Imperatore. Immaginò tra quelle alte vette alcune iconiche scene di Lo chiamavano Trinità del 1970 e Continuavano a chiamarlo Trinità del 1971, con il canyon dello Scoppaturo che diventò set di alcune tra le più famose pagine della storia degli Spaghetti Western. Tra i protagonisti di quella stagione, Franco Nero, che a L’Aquila rimase legato anche in seguito: “Avevamo finito di girare Angelus Hiroshimae a L’Aquila, tra il centro città e le aree subito fuori dal capoluogo. Poco dopo arrivò il tremendo sisma del 2009”, racconta in Guida: “Decidemmo di tornare un anno dopo sui luoghi dei set e inserire in coda al film un ulteriore girato di circa 8 minuti, ‘Tornando a L’Aquila’, una serie di inquadrature che mi riprendevano tra quei luoghi feriti, con la colonna sonora firmata da Ennio Morricone”.
E poi il rapporto tra L’Aquila e grandi uomini del cinema come Vittorio Storaro, direttore della fotografia tre volte Premio Oscar, che in città fondò l’Accademia dell’Immagine e nel 2003 ricevette la cittadinanza onoraria: “Una città antica che brilla di luce propria; è stata una scoperta, una città attiva e molto ricettiva culturalmente con cittadini pronti ad accoglierci al meglio e ad ascoltarci”.
La Guida attraversa così tutta la regione sulle orme delle produzioni cinematografiche che nei decenni hanno beneficiato degli splendidi scenari e borghi che essa offre, dai Parchi Nazionali, alla storia racchiusa nei centri storici delle città alle località affacciate sull’Adriatico. “La montagna lo fa”, è il tormentone lanciato da “Un mondo a parte”, film campioni d’incassi per il 2024. La pellicola è ambientata nella natura del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, luoghi cari al regista Riccardo Milani. Ed è proprio con una intervista a Milani e ai protagonisti del film, Antonio Albanese e Virginia Raffaele, che si apre la Guida, nelle cui pagine si incontrano storie come quella legata all’area archeologica di Alba Fucens, dove nel 1985 fu girato Yado con Arnold Schwarzenegger. Solo una delle star di Hollywood ad aver recitato con lo sfondo delle vette più alte degli Appennini; se Sean Connery vestì i panni di Guglielmo da Baskerville nel film Il nome della rosa del 1986, Michelle Pfeiffer fu protagonista di Ladyhawke, mentre Leonardo DiCaprio girò a Campo Imperatore lo spot di una compagnia telefonica. Ancora, sempre a metà anni Ottanta, Richard Gere fu King David, sempre all’ombra del Gran Sasso. Più di recente, George Clooney tra Castel Del Monte e Pacentro per The American, fino alle riprese di “Enzo Ferrari: The Man and The Machine”.
Tante, in Guida, le voci dei protagonisti del mondo dello spettacolo, che raccontano le loro esperienze come attori, registi, sceneggiatori, doppiatori. Si incontra così la scrittrice Premio Strega 2024 Donatella Di Pietrantonio, dal cui romanzo “L’Arminuta” fu tratto nel 2021 il film da Giuseppe Bonito, per il quale la scrittrice ha vinto il David di Donatello 2022 per la migliore sceneggiatura, assieme alla sceneggiatrice Monica Zapelli. E poi Rocco Papaleo, che parla dell’Abruzzo come di “una regione che mi fa sentire a mio agio, che mi fa stare bene. Ci torno volentieri. È un po’ come la mia Basilicata, dove sento sempre qualcosa di speciale. C’è un qualcosa che puntualmente sgorga dalla mia terra e anche se non sai esattamente quando, poi, quel qualcosa, ti arriva addosso all’improvviso. Nasce sempre qualcosa di nuovo, di originale. Si chiama: ispirazione”.
Una ricca serie di testimonianze che si arricchisce con l’attore marsicano Lino Guanciale, John Turturro e Leo Gullotta, prima di Maria Grazia Cucinotta, Silvio Orlando, Giorgio Pasotti, Liliana Cavani, Cinzia Leone, Gabriele Cirilli e tanti altri.
Si passa così agli itinerari tra i luoghi del cinema, con tutto il bello e tutto il buono che hanno da offrire, le curiosità, gli angoli di territorio legati alle pellicole. Nel volume 315 ristoranti consigliati, 121 dimore per prolungare la sosta e 147 luoghi del gusto dove trovare le produzioni locali da portare a casa. Ricca la sezione dedicata ai festival, alle rassegne e agli appuntamenti legati al cinema in tutta la regione.
“Vedere Sean Connery sulla copertina di questa Guida dedicata all’Abruzzo e al cinema fa capire come luoghi di per sé bellissimi come Rocca Calascio possano trasformarsi in set perfetti per fermare il passato, per creare atmosfere che forse in nessun’altra location potrebbero essere riprodotte con tale efficacia”, scrive nella sua introduzione Giuseppe Cerasa, direttore delle Guide di Repubblica: “Il nome della rosa fu un successo assoluto. Ma solo quel film? Assolutamente no. Provate a sfogliare e a leggere questa Guida, provate a scorrere i nomi del sommario. C’è quanto basta per immergersi in una lettura che vi spingerà a visitare con altri occhi l’Abruzzo magari attratti dalle decine di festival dedicati al cinema e dai sapori e colori unici di una regione che guarda in alto”.
“Il cinema in Abruzzo è un settore che sta conoscendo una nuova e promettente stagione anche grazie all’istituzione della Fondazione Abruzzo Film Commission”, afferma Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo: “La nostra regione, con i suoi paesaggi mozzafiato, la ricchezza culturale e il patrimonio storico, si sta affermando come un set cinematografico d’eccellenza, capace di attrarre produzioni nazionali e internazionali. La Fondazione Abruzzo Film Commission rappresenta il frutto di un impegno condiviso da istituzioni e operatori del settore per fare rete e rendere il nostro territorio sempre più attrattivo per le produzioni audiovisive. Guardando al futuro, immagino un Abruzzo sempre più protagonista sul grande schermo, una terra dove le storie prendono vita, e dove ogni produzione cinematografica può trovare l’ambiente ideale per esprimere la sua creatività. Questa guida rappresenta un tassello importante in questo percorso, un prezioso strumento per far conoscere al mondo le nostre bellezze e la nostra capacità di accogliere e supportare le produzioni di ogni tipo”.
La Guida di Repubblica “Abruzzo e il cinema: storie, luoghi, star” sarà presto disponibile anche in libreria e online su Amazon e Ibs.