CALASCIO – Con l’iniziativa finale “Biografie d’Alta Quota” di sabato scorso, si è conclusa con successo la prima edizione del “Rigenera Festival Calascio” progetto che punta a “risvegliare” l’attrattività del borgo storico di Calascio all’interno del progetto pilota di rigenerazione culturale, sociale ed economica “Rocca Calascio – Luce d’Abruzzo” del Comune di Calascio, selezionato dalla Regione Abruzzo nell’ambito della misura del PNRR del Ministero della Cultura (Linea A – M1.C3 – Investimento 2.1– “Attrattività dei borghi”), finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU.
“Biografie d’Alta Quota in cammino” il titolo scelto per l’evento finale svoltosi sabato scorso nel Parco della Rimembranza, uno storytelling itinerante tra racconti e canti a passo lento di fisarmonica con Antonia Renzella, Valeria Bafile, Paolo Di Censi e Antonio Marinelli alla fisarmonica. Biografie D’Alta Quota” Laboratorio-Teatro di comunità, era iniziato il 7 settembre scorso, con incontri a cadenza settimanale, avvenuti nei locali della Biblioteca di Calascio e nelle vie del borgo montano, condotto da Antonia Renzella, con la collaborazione di Valeria Bafile e Diego La Chioma. Una reale ricostruzione di una biblioteca vivente, un’esperienza di teatro di comunità in cui l’intera collettività del paese è stata protagonista con le sue storie e le sue memorie, di chi è restato e di chi se n’è andato tanti anni fa ma poi ha deciso di tornare, per colmare un vuoto, una mancanza che solo i luoghi sanno restituire.
La proiezione del video realizzato, per la regia del film maker aquilano Diego La Chioma, è stato presentato nella biblioteca di Calascio, cui ha fatto seguito una piccola degustazione di prodotti tipici della tradizione locale.
Un grazie di cuore a tutti gli abitanti di Calascio che hanno partecipato a “Biografie D’Alta Quota” donando le loro storie, i loro ricordi, le loro memorie legate al paese. Pezzi di vita che costituiscono un patrimonio immateriale da custodire e tramandare alle generazioni del presente e del futuro. Celestino Matarelli, Olga Lelli, Edoardo Ciccone, Teresa Gentile, Vittoria Pizzoferrato, Annina Antonacci, Vittorio Antonacci, Franca Fulgenzi, Domenico Ciccone, Giuseppe Antonacci, Antonio Matarelli, questi i nomi dei partecipanti al progetto-video che costituisce un prezioso archivio della memoria, una piccola “biblioteca vivente” per raccogliere ciò che resta della produzione orale, della cultura materiale, scritta, iconografica: canti, proverbi, oggetti, lettere, musiche, ricette, pietre, reperti e altro, privilegiando le storie degli anziani, che stanno scomparendo. «E’ stata un’occasione per riconciliare le popolazioni con luoghi talvolta mortificati, marginalizzati, desertificati – ha detto Antonia Renzella curatrice del progetto- un’opera di memoria, di salvaguardia preliminare per una grande mappa delle identità plurali e aperte anche dei più piccoli luoghi. Tracce di memoria, racconti, canzoni, leggende, dicerie, biografie confluiti nella elaborazione di uno storytelling itinerante, che ha percorso luoghi, attraverso storie raccontate dalla prospettiva di chi li ha abitati imprimendogli un’anima».