PESCARA – I primi risultati analitici ottenuti sui quattro campioni di aria prelevati dai tecnici dell’Agenzia regionale per la tutela dell’Ambiente (Arta), a poche ore dallo scoppio dell’incendio presso la ditta di solventi Kemipol a Scerne di Pineto, hanno rilevato concentrazioni significative di sostanze chimiche organiche potenzialmente dannose per la salute umana, limitate però all’area immediatamente circostante il capannone incendiato. Già a un chilometro di distanza dal rogo, la situazione appare meno critica, con livelli di contaminazione decisamente inferiori.
Le analisi effettuate sul primo campione, prelevato in prossimità dello capannone da dove si sono originate le fiamme, hanno rilevato una concentrazione totale di composti organici volatili (VOC) pari a 80 ppb (parti per miliardo).
In particolare, sono stati rilevati i seguenti composti: toluene, o-xilene, p-xilene, etilbenzene e m-xilene, noti come idrocarburi aromatici, comunemente impiegati come solventi industriali e in vari processi chimici. Inoltre, il campione ha evidenziato una presenza significativa di etilacetato, un composto organico spesso utilizzato come solvente sia in ambito industriale che domestico, per le sue proprietà chimiche e la relativa bassa tossicità rispetto ad altri solventi.
Nel secondo campione prelevato in zona Torre San Rocco, a circa 1 chilometro in linea d’aria rispetto al rogo, le analisi hanno evidenziato la presenza dei seguenti composti: toluene, o-xylene e p-xilene, per una concentrazione totale di circa 3 ppb (parti per miliardo).
Sul terzo campione, infine, eseguito in prossimità dell’istituto scolastico Moretti di Roseto, a circa 2 km in linea d’aria rispetto al luogo dell’incendio, sono state rilevate tracce di toluene in concentrazione non significative, inferiori ad 1 ppb.
Le analisi sono state effettuate tramite gascromatografia-spettrometria di massa (GC-MS), tecnica altamente efficace utilizzata per separare, identificare e quantificare le sostanze chimiche presenti in un campione.
“Le concentrazioni delle sostanze inquinanti generate dalla combustione – spiega il direttore generale di Arta, Maurizio Dionisio – sono risultate elevate nelle immediate vicinanze del focolaio, ma diminuiscono progressivamente con la distanza. Anche le centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria localizzate a Pescara – conclude – non hanno rilevato valori oltre i limiti”.