L’AQUILA – Un progetto che unisce vari linguaggi ed esperienze creative ispirate a storie, persone, paesaggi, sensazioni, legate in qualche modo al contesto regionale abruzzese. Questa in sintesi l’idea di “Storie d’Abruzzo – Parole e musiche. Scrittura narrativa, invenzione poetica e nuove musiche”, che la Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli” presenta in prima assoluta domenica 22 settembre presso l’Auditorium “Shigeru Ban” del Conservatorio di Musica “A. Casella” (sede di Via Savini – zona Collesapone) con inizio alle ore 18.
Protagonista e lettrice dei passi narrativi è Donatella Di Pietrantonio, autrice pluripremiata le cui storie hanno una profonda collocazione in zone poco frequentate dell’Abruzzo più riservato, con vicende, relazioni, personaggi fortemente connotati ed emozionanti.
La parte musicale è affidata a due straordinari musicisti e compositori.
Alessandro D’Alessandro, tra i migliori performer dell’organetto, strumento tradizionalmente legato all’Abruzzo, che sperimenta nella proposta musicale una originale integrazione con l’elettronica. A lui si affianca il bandoneonista, compositore e arrangiatore Daniele Di Bonaventura, la cui creatività artistica spazia dall’improvvisazione alla realizzazione di colonne sonore.
Insieme, i due musicisti, sperimentano una possibile parafrasi e rielaborazione intorno ai motivi più caratteristici del folklore musicale abruzzese, in una sorta di lunga “Suite” costruita su episodi successivi in alternanza agli interventi di lettura di Donatella Di Pietrantonio. L’Abruzzo è nel cuore della scrittrice, nata ad Arsita (TE), laureata in Odontoiatria a L’Aquila e poi stabilita a Penne (PE). In Abruzzo ambienta le sue storie fin dal suo primo romanzo nel 2011 Mia madre è un fiume (nella sua terra natale) e poi Bella mia, il cui tema è basato sul terremoto del 2009 (Premio Brancati). Ambientati in Abruzzo sono anche il terzo romanzo, L’Arminuta con il quale vince il Premio Campiello, poi divenuto uno spettacolo teatrale e un film, e il suo quinto romanzo, L’età fragile, durante la pandemia. (Premio Strega).
Difficile sapere come queste storie abbiano ispirato i due musicisti e quali strade la creazione musicale possa prendere. Certamente i tratti fondamentali della musica popolare abruzzese, con i ritmi e le tradizioni legate all’organetto e alla fisarmonica in generale saranno fonte di ispirazione.
Per orientare la riflessione sul rapporto fra Parole e Musiche in contesti culturali popolari e socialmente caratterizzanti, il concerto è introdotto dal Prof. Maurizio Agamennone, docente di Etnomusicologia all’Università di Firenze e dal Prof. Domenico Ferraro, docente di Storia della Filosofia moderna all’Università di Roma Tre Tor Vergata.
L’evento è ad ingresso libero (prenotazione al 328.6765097 fino a esaurimento posti) patrocinato dall’Università degli Studi dell’Aquila, in collaborazione con il Conservatorio di Musica “A. Casella” dell’Aquila ed il contributo della Fondazione Carispaq.