PESCARA – Il presidente della Giunta regionale d’Abruzzo, Marco Marsilio, in occasione della conferenza stampa relativa agli interventi di residenzialità universitaria, alla quale ha preso parte, tra gli altri, il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ed il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, ha avuto modo di ribadire che “in un’Italia caratterizzata dalle proteste e dalle tende degli studenti fuori sede che lamentano la mancanza di posti letto, sono orgoglioso di parlare di un ‘modello Abruzzo’ dove gli appalti, relativi alla realizzazione degli studentati universitari, sono già pronti.
Teramo è alle battute finali con il recupero della vecchia sede di viale Crucioli e si stanno per aprire i cantieri a Chieti ed a Pescara con la speranza di vedere presto gli studenti rianimare una parte importante del centro delle due città che hanno un forte bisogno anche di questa iniezione di vitalità. Anche a L’Aquila, dopo la stagione luttuosa legata al sisma del 2009, – ha proseguito il Presidente – l’Ateneo del capoluogo di Regione, insieme all’Adsu ed al Comune, sta portando avanti programmi di studentato diffuso. Questo grazie anche all’enorme patrimonio pubblico derivante dalla ricostruzione post-terremoto. In questi anni, tra l’altro, – ha sottolineato Marsilio – oltre ad occuparci di dare vita alla realizzazione delle nuove Case dello studente, abbiamo provveduto, con fondi regionali, che si sono aggiunti a quelli statali, a garantire il 100 per cento delle borse di studio agli studenti aventi titolo. Ci sarà stato anche qualche ritardo nell’erogazione delle risorse – ha ricordato il Presidente – ma nessuno studente, idoneo in graduatoria, è stato mai lasciato senza borsa di studio. Mi auguro, anzi sono convinto che in futuro sarà ampliato ulteriormente il plafond di fondi statali”.
Riguardo alle due Case delle studente che nasceranno a Pescara, all’ex Ferrohotel, ed a Chieti, nella struttura dell’ex caserma Pierantoni, Marsilio ha spiegato che “la Regione ha anticipato i soldi perché il bando prevedeva una quota di cofinanziamento ma solo a fronte del lavoro realizzato. L’Adsu non sarebbe stata mai in condizione di realizzare queste case dello studente e di dare il via a questo appalto se la Regione non avesse anticipato i fondi che il Ministero restituirà solo al termine dei lavori. Lo abbiamo fatto con convinzione – ha detto ancora Marsilio – anche se, forse, sarebbe stato meglio avere un altro meccanismo di finanziamento. Tuttavia, invece di aprire un inutile contenzioso, magari anche dannoso per decidere chi dovesse anticipare questi fondi o costringere l’Adsu a rischiare il fallimento e a chiudere i bilanci in perdita pur di aprire questo cantiere o peggio rinunciare ai progetti, ci siamo fatti carico di questo intervento insieme al Consiglio regionale e abbiamo inserito in bilancio i fondi da mettere a disposizione dell’Adsu per poter attivare e aprire i cantieri”.
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