L’AQUILA – “‘Dai la cera, togli la cera… dai la cera, togli la cera…’. Se volessimo ironizzare, potremmo citare il maestro Miyagi del film cult ‘Karate Kid’ per raccontare cosa sta accadendo al prato dinanzi la Basilica di Collemaggio. Non c’è niente da ridere, però”.
Inizia così una nota del Partito Democratico dell’Aquila sui lavori in corso da stamattina sul prato di Collemaggio.
“Soldi, soldi e ancora soldi, questo è il punto; stamane – spiegano dal PD – il prato è di nuovo chiuso e oggetto di altri interventi, viste le condizioni in cui è stato lasciato a seguito dei concerti estivi: le immagini parlano per noi.
Eravamo stati facili profeti: la schizofrenia amministrativa della Giunta comunale, tra pavimentazioni impossibili da pulire e prati da rivitalizzare, non sta producendo altro che un incredibile spreco di risorse pubbliche, migliaia e migliaia di euro gettati al vento per alimentare la continua propaganda del sindaco e che potevano essere investiti per assicurare migliori servizi alle cittadine e ai cittadini dell’Aquila”.
“Erano già stati spesi migliaia di euro – ricordano i Dem – per rifare il prato di Collemaggio, prima che venisse completamente devastato dai concerti dell’edizione 2022 della Perdonanza. A quel punto, l’amministrazione ha deciso di stanziare altre risorse, ingentissime, per rifarlo di nuovo, con i lavori durati quasi un anno che hanno precluso l’accesso all’area nell’anno giubilare concesso dal Papa.
Ricordiamo sommessamente che il prato è un tutt’uno con la Basilica, anzi apre lo sguardo proprio per ammirarne a pieno la straordinarietà; averlo chiuso alla fine della scorsa estate ha rovinato l’immagine della Basilica di Collemaggio nell’anno che l’avrebbe dovuta celebrare nel mondo. Ma che importa!
La tensione propagandistica dell’amministrazione ha spinto il sindaco a chiedere alla Soprintendenza persino di ridurlo, di mutilarlo quel prato tanto caro agli aquilani, pur di poter organizzarvi altri concerti; per fortuna, almeno su questo la silente Soprintendenza, distratta su alcune questioni e particolarmente solerte su altre, si è opposta. Non è bastato, però”.
“Si è fatto di tutto per terminare i lavori prima della Perdonanza 2023, e pur di poter realizzare il palco del Perdono e di avere il prato verde in occasione dei concerti, si sono investiti altri soldi – quasi 70mila euro – per coprirlo con la plastica, così da non rovinarlo di nuovo. Almeno, questo era stato promesso. Non è andata così.
Ci auguriamo davvero – termina la nota – si possa intervenire per rinvigorirlo: l’incapacità amministrativa però, la mancanza di programmazione ha comportato l’ennesimo sperpero di risorse pubbliche.
È ora di dire basta”.
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