VASTO (CH) – Il Club per l’UNESCO di Vasto con la collaborazione del Comune di Vasto organizza, per Mercoledì 7 Giugno 2023 alle ore 17,00 nella Pinacoteca di Palazzo D’Avalos un convegno dedicato agli “Splendori d’Abruzzo” dove si parlerà di “La Basilica di San Bernardino a L’Aquila tra Rinascimento e Barocco”.
Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Vasto, Francesco Menna e dell’Assessore al cultura, Nicola Della Gatta, la Dott.ssa Lucia Arbace, già direttrice del MuNDA dell’Aquila, parlerà dello straordinario soffitto ligneo della Basilica di San Bernardino dell’Aquila restaurato dopo il terremoto del 2009.
Il Prof. Federico Bulfone Gransinigh svilupperà la sua relazione su “La chiesa del ‘400, la facciata di Cola dell’Amatrice e i riferimenti dopo il terremoto del 1703.
Coordinerà i lavori Bianca Campli, Presidente del Club per l’Unesco di Vasto.
Un’antichissima tradizione orale trasmessaci dai nostri padri, vuole che S. Bernardino venisse a predicare a Gissi nel 1434, ma ne fosse scacciato a sassate; allontanandosi dal paese avrebbe promesso di tornare. Già nel 1496, ad appena 52 anni dalla morte del Santo, nella vecchia chiesa di S. Maria a Gissi c’era un altare a lui dedicato, probabilmente dove oggi c’è la sua statua.
La devozione al Santo Protettore fu propagata dai frati minori del locale convento di S. Francesco d’Assisi, al quale ancora oggi è dedicata una via nella parte vecchia dell’abitato. Col passare degli anni i gissani cominciarono ad invocarlo, ed in riparazione del rifiuto di quella lontana predica, gli eressero una chiesa verso la fine del XV secolo e lo scelsero come loro Protettore, unico caso in Abruzzo, (San Bernardino è anche Comprotettore della Città dell’Aquila) fissandone la festa commemorativa al 20 Maggio di ogni anno.
Nel 1850 Giovanni Sabatini, un paesano di Gissi maestro muratore dotato di intuizioni architettoniche, costruì una chiesa più grande alla fine di un viale intitolato al Santo. Durante la prima guerra mondiale, un profugo veneto la decorò raffigurandovi le Tre Virtù Teologali.
Pare che in seguito ad apparizioni del Santo e devoti gissani in continua apprensione per le frequenti grandinate, fosse decisa l’apertura di una seconda porta rivolta ad occidente “per sentire quasi idealmente il respiro del Santo”, che riposa nella grande basilica aquilana dal 20 maggio 1444.”
Nel 1960, la chiesa di San Bernardino fu abbattuta e al suo posto ne fu costruita un’altra di stile moderno.
Fu demolito anche l’annesso palazzo che dal 1881 aveva ospitato la pretura, il carcere mandamentale, le scuole elementari e, al piano terra, il lungo garage della futura Società automobilistica gissana (1909).
Le pareti del grandioso complesso in gesso resistevano quasi miracolosamente agli strappi; il lungo cavo d’acciaio, azionato da una potente ruspa, si spezzò tra l’incredulità del manovratore ed il commento negativo dei cittadini presenti.
Nel 1966 fu costruita la nuova Chiesa di San Bernardino.
Da notare la similitudine del pavimento interno della chiesa con quello della Basilica di San Bernardino dell’Aquila.
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