
L’AQUILA – “Fragilità sociali e inquilini Case e Map sono i più colpiti dalla crisi energetica. È oramai improcrastinabile discutere le misure contenitive da attuare sull’emergenza economica in atto. Presenterò per questo una richiesta di convocazione della terza Commissione sul Sociale”.
Così Paolo Romano, Capogruppo di L’Aquila Nuova al consiglio comunale del Capoluogo regionale.
“La crescita dei prezzi sia dei beni energetici che, a caduta, dei beni alimentari – prosegue – impone azioni immediate per andare incontro a chi ne subirà maggiormente gli effetti: anziani, disabili, famiglie monoreddito.
Siamo già in ritardo.
La politica cittadina e le istituzioni devono essere partecipi nel trovare soluzioni; può essere che i cittadini si rivolgano preoccupati solo a me?
E dove può incidere una amministrazione comunale aiutando i cittadini in difficoltà? La risposta sta nelle misure sociali da attuare con la velocizzazione delle azioni di aiuto che restituiscono liquidità alle famiglie: bonus economico, sostegno ai canoni d’affitto, spese alimentari, accelerazione dei piani famiglia, liquidazione dei contributi legati alla disabilità (assegno di cura e vita indipendente) sono tutti strumenti già a disposizione dell’amministrazione che godono di risorse pronte all’utilizzo; serve però una pianificazione strategica complessiva, più robusta e celere di quella che purtroppo abbiamo visto negli anni della pandemia”.
“Ma c’è un altro problema che ci aspetta. Un unicum nazionale – aggiunge – presente solo a L’Aquila, dove le emergenze del passato amplificano quelle presenti: sono i progetti CASE e MAP i cui inquilini vivono con la spada di Damocle delle spese energetiche e relative bollettazioni in maniera diversa dagli altri cittadini.
In questi giorni agli inquilini stanno arrivando i costi involontari delle bollette del gas relativo al periodo luglio 2020 – giugno 2021, ma mancano ancora all’appello le spese del gas legato al consumo effettivo che dal 2018 il Comune si è “dimenticato” di inviare. Quei costi vivi, ma relativi agli anni passati, verranno calcolati con gli aumenti attuali? È doveroso rispondere con chiarezza”.
“Gli inquilini Case e Map rischiano un vero e proprio salasso, soprattutto se pensiamo che per alcuni di loro si aggiungono le azioni di riscossione dell’Agenzia delle Entrate sul pregresso già inviato ma non pagato. A questo dobbiamo aggiungere gli ex inquilini Ater che ancora oggi abitano il progetto CASE a seguito delle inagibilita del sisma 2009 e che nonostante i proclami del centrodestra che dichiarava il problema risolto, subiscono ancora una sperequazione di trattamento pagando un canone, unico esempio a livello abruzzese, fino a 5 volte superiore agli affittuari Ater.
Un quadro sociale – termina Romano – a tinte fosche che ci urla che c’è di che essere preoccupati e che bisogna affrettarsi a dare soluzioni”.
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