L’AQUILA – La Perdonanza Celestiniana, che vede il suo momento clou il 28 Agosto di ogni anno con l’apertura della Porta Santa, quest’anno assume una particolare rilevanza soprattutto di carattere religioso, oltre che civile, per la visita del Santo Padre Papa Francesco che, primo Papa della storia, dopo 728 anni aprirà la Porta Santa.
Per questa occasione la città dell’Aquila, in tutte le sue espressioni civili, e la Diocesi dell’Aquila si stanno adoperando al meglio visto la portata dell’Evento mondiale per la presenza del Papa.
Registriamo, a questo proposito, una lettera aperta a Papa Francesco che il concittadino Massimo Alesii ha pubblicato sulla sua pagina Facebook.
Così scrive Alesii:
Lettera a pochi giorni dalla 728esima Perdonanza Celestiniana
Santo Padre,
come molti vedo avvicinarsi la Sua Visita Pastorale alla Città e Diocesi dell’Aquila, e con umiltà ho seguito e seguo il Suo Cammino di questi anni tanto complessi e difficili per l’umanità.
I Suoi passi, i suoi Viaggi in terre lontane, la ricerca del Perdono come chiave di riconciliazione erano tracciati chiaramente nei Suoi primi scritti che mettono al centro della relazione umana la Misericordia, quale unico strumento di pacificazione e di questo la ringrazio.
Mi consenta di presentarmi.
Sono nato, cresciuto e formato qui, all’Aquila, come la chiamiamo noi la nostra antica città, nata dalle acque, le “aquille” dei nostri monti che conservano millenni di storia umana. In questa città, in questa comunità che mi allevato e protetto sono tornato dopo qualche anno di distanza dettata dal lavoro, in una buia notte d’aprile del 2009, per raggiungere i miei cari, colpiti dal grave sisma che distrusse gran parte della città.
Faccio parte, di coloro che seppure hanno evitato, per un caso, quel tremendo colpo diretto e tragico in quella notte, hanno deciso di ritornare per sempre lì dove le radici, la storia ma soprattutto la famiglia affettuosa che ci ha fatto crescere si è trovata ferita, colpita, annichilita da un tale triste evento. Molti di noi hanno perso dei cari parenti, ed è accaduto tragicamente, in un attimo ormai più di 13 anni fa.
A quel tragico evento, di tante, tante vite spezzate sono seguiti anni difficili, complicati, tristi con momenti di forte sconforto per una intera popolazione che stentava a vedere la possibilità della ricostruzione e la rinascita dell’Aquila.
Esserci,
Santo Padre, giorno per giorno, momento per momento, nel semplice ruolo di figlio, fratello, marito, professionista è stata la consegna silenziosa di un insegnamento antico, quello dell’umiltà nella riconciliazione.
Un autentico sostegno spirituale che viene da lontano, da un Papa Eremita, che in effige sorregge la nostra antica città lasciandoci in consegna quel messaggio unico per i suoi tempi.
Lo chiamò Perdonanza, redatto su una Bolla che i nostri predecessori, in tante forme, hanno gelosamente custodito per farla arrivare fino a noi.
Noi tutti, grazie a quel Messaggio, conosciamo da sempre, sin da bambini, il valore del Perdono, il sentimento della Riconciliazione, il senso della Pace connesso alla più antica nostra Basilica di Santa Maria di Collemaggio, voluta fortemente da Pietro Angelerio, edificata e conservata come luogo Universale, divenuta il tetto sotto il quale abbiamo ritrovato la nostra casa, il nostro essere comunità anche e nuovamente dopo il 2009 …
La Perdonanza dopo il sisma fu il primo momento di reazione e Rinascita del sentimento comune, non folklore ma sentimento autentico popolare che si traduce in comportamenti umili e devoti che operano una trasformazione individuale nel giorno di San Giovanni, e che sono anche segno del silenzioso orgoglio di questi Abruzzesi a difesa del più antico documento di Pace della Chiesa che ogni aquilano porta sempre con sé, dentro di sé.
Nel 2019 i riti della Festa legata a tale ricorrenza annuale giubilare sono diventati Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità UNESCO, a ribadire che nella tradizione della nostra Comunità esistono prassi, che oggi si definirebbero resilienti, che affondano il loro essere in una profonda devozione popolare che vorrebbe un mondo unito pronto ad attraversare, in pace e senza distinzione di razza, censo o condizione sociale quella Porta Santa che riporta a Gerusalemme e alla luce primigenia.
Veda Santo Padre, a molti piace ricordare che forse furono antichi Cavalieri un tempo a dar manforte all’edificazione delle nostra Chiesa di San Giorgio oggi San Massimo, cosi come grandi Uomini della Storia a completare splendidamente la Basilica di Santa Maria di Collemaggio e a dare corpo al luogo che celebra ogni giorno quel Cammino Spirituale che Pietro aveva ricevuto in dono sul Monte Morrone…
ed hanno probabilmente ragione non perché si possa si debba tornare ad essere Antichi Cavalieri per agire in tal senso, ma perché quell’antica regola di umiltà, il Perdono di Celestino, la Perdonanza appunto ha cambiato per sempre in luce il buio del passato e restituito la pace alle generazioni che verranno.
Qui è accaduto, e la comunità è viva e in questa luce.
Collemaggio l’attende, nostro più alto luogo di Pace.
Buon Cammino Santità.
Massimo Alesii
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