
Non si può arrivare a chiudere il pronto Soccorso, come avvenuto in altre strutture della regione, perché il danno sarebbe enorme. Basti pensare che l’Ospedale di Avezzano riceve anche le emergenze di tutto il territorio marsicano, e non solo, e che in via ordinaria ci sono circa 100 accessi giornalieri con un alto tasso di codice rosso, almeno da come evidenziano i dati a disposizione.
E’ chiaro che la carenza di personale si traduce in ritardi per i pazienti e in sovraccarico di lavoro per i sanitari. Tocca all’Assessore Verì intervenire perché, è bene ricordarlo, è la Regione Abruzzo ad avere il controllo e la direzione delle Asl. Ma dal centrodestra, a oggi, non abbiamo avuto nessuna soluzione, anzi, solo un silenzio e un immobilismo inaccettabile. Nonostante le numerose denunce del sottoscritto e delle sigle sindacali che hanno evidenziato una condizione lavorativa insostenibile e un enorme monte ferie accumulato che rischia di non essere smaltito. Questo significa avere poco personale e quello che c’è costringerlo a lavorare in sovraccarico e senza il necessario riposo, indispensabile per professioni sanitarie in cui si richiede una capacità di azione e reazione altissima.
La verità è che non si investe per il personale, infatti, nonostante i turni di lavoro massacranti, gli straordinari che il personale è costretto a fare per coprire i turni, da settembre 2021, hanno subito una rimodulazione e sono quindi pagati meno di prima. In pratica si chiede di lavorare senza sosta e in condizioni estreme, ma poi si negano le ferie, i permessi per la malattia e un congruo corrispettivo per gli straordinari. Ora basta! Bisogna agire per risollevare le sorti del servizio sanitario nella Asl 1 e non saranno più tollerati ritardi. Alla mia interpellanza, quindi, mi aspetto risposte chiare e veloci. Questa Giunta non può continuare a nascondersi dietro all’immobilismo. Non può più farlo l’Assessore e non può più farlo il Presidente della Commissione Sanità, Quaglieri, al quale ho più volte chiesto di convocare una commissione dedicata alla situazione del servizio sanitario della Asl 1, ma a distanza di sei mesi dalla prima richiesta, e dei numerosi solleciti successivi, ancora non è stata convocata e non è dato sapere quado si potrà ragionare, carte alla mano, a una soluzione fattibile e duratura per risollevare la sanità in marsica e in tutta la provincia dell’Aquila”. Conclude Fedele.
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