L’AQUILA – “Al di là del fatto che troviamo aberrante che passino impunite dal punto di vista morale le false dichiarazioni del vicesindaco che mesi fa assicurava che il ponte Belvedere fosse già in produzione. E al di là del fatto che troviamo sconfortante la presentazione di un progetto esecutivo come fosse un definitivo fatta solo per stampa e maggioranza e nel fine settimana, tanto per dover aspettare il lunedì per gli opportuni accessi agli atti sulla congruità della documentazione. In un appalto integrato il progetto esecutivo viene presentato prima dell’inizio lavori e deve rispettare per opere, costi e tempi il progetto definitivo posto a base di gara su cui esprimere i ribassi economico e temporale. Questa amministrazione invece ha prima proceduto alla demolizione del ponte e solo dopo ha acquisito la redazione dell’esecutivo”.
Così Paolo Romano e Antonello Salvatori, candidati consiglieri di L’Aquila Nuova alle elezioni del 12 giugno prossimo.
“Ora – avvertono – andremo a guardare il rispetto dei costi e tempi che già sono stati sfondati e questo se da un lato paventa una penale salata per l’impresa, dall’altro paventa un contenzioso con la stazione appaltante con accanto il rischio che al posto di un ponte su via Sallustio, ci ritroveremo un vuoto.
Stupisce che nella proiezione fiction, ormai comportamento narrante dell’amministrazione, al posto delle cose reali si siano viste tutte le parti in amorevole accordo. Inoltre preoccupa la mancanza di validazione dell’esecutivo presentato, sia da parte del Comune che del Genio Civile”.
“In questi anni – aggiungono – sul Belvedere abbiamo solo assistito ad annunci, volo di droni e lanci comunicativi di render tutti diversi tra loro. L’ultimo render, quello presentato ieri, ci rimanda un ponte strallato che nulla c’entra con l’abitato e che lascia interdetti persino sulle opere a corredo presenti: il camminamento sul terrapieno che si nota sta davvero anche nel progetto esecutivo e nel definitivo, dunque rientra nei costi, o è solo l’ennesimo specchietto per allodole come si è rivelata esserlo la promessa di parcheggi interrati?
Anche sul destino del civico 29 e dei suoi abitanti non si è saputo più nulla, così come sul destino dell’area di Fontesecco, eppure sono azioni tutte collegate fra loro e tutte sbandierate in tempi diversi così da confondere il cittadino e gli organi di informazione”.
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