L’AQUILA – “Biondi dichiara di aver trasformato L’Aquila in una città accogliente e inclusiva: evidentemente tra i suoi amministrati non considera neanche le maestre che prestano servizio, tramite Afm, per il pre e inter scuola del Comune.
Biondi non solo non ha tenuto fede a un preciso ordine del giorno, votato all’unanimità, che lo impegnava ad attuare un adeguamento contrattuale delle maestre a 24 ore settimanali e a 12 mensilità lavorative e a dare un cronoprogramma certo sull’adempimento dell’indirizzo politico tramite riunioni della commissione competente, ma ha ritenuto opportuno mandare deserta la commissione di Garanzia di ieri che intendeva fare luce proprio sulle mancate promesse.
A queste problematiche che giacciono irrisolte da anni, si aggiunge il problema di quelle maestre che, assunte con contratti a tempo determinato, non hanno visto il rinnovo a causa del decreto dignità del 2019: la previsione di nuovi concorsi, con un punteggio riconosciuto all’esperienza, preserverebbe il bagaglio di conoscenza già acquisito dalle lavoratrici.
Una vergogna assoluta che alla seduta di Commissione non si sia presentato nessuno dei consiglieri di maggioranza e neanche nessuno tra i convocati dell’amministrazione che avrebbero dovuto essere auditi. Ci chiediamo dove pensi di nascondersi il centrodestra quando mortifica i cittadini che hanno bisogno di risposte”.
Lo affermano i componenti della commissione di Vigilanza e Controllo al consiglio comunale dell’Aquila Paolo Romano, Giustino Masciocco, Angelo Mancini, Elia Serpetti e Lelio De Santis.
“È il momento di chiedere ai tre candidati sindaco della città di farsi carico seriamente delle problematiche che denunciano da anni queste lavoratrici, inserendo la soluzione nel loro programma di mandato elettorale e impegnandosi a portarla a termine nei primi 100 giorni di governo. Ogni candidato sindaco che si rispetti dovrebbe avere delle tematiche da risolvere nel breve periodo per dare un segnale forte di attenzione al cittadino e noi crediamo fermamente che l’odissea vissuta dalle maestre debba necessariamente finire”.
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