PESCARA – “Un ‘lockdown mascherato’ che vede le scuole in affanno, le aziende in difficoltà per i dipendenti in isolamento e il sistema sanitario territoriale soffocato dal crescente numero di richieste. Forse per le famiglie con disabilità era il caso di attivare servizi di emergenza dedicati, così come fu fatto nelle prime emergenze. Oggi, se una famiglia con autismo è in difficoltà non ha punti di riferimento ed anche i piccoli problemi quotidiani possono divenire insostenibili”. Lo afferma l’associazione Autismo Abruzzo Onlus.
“L’esecuzione di un tampone per un bambino non collaborante – si legge in una nota – può essere una dura prova e nonostante da mesi siano disponibili del test salivari pratici e semplici da usare risultano indisponibili nelle strutture pubbliche. Per semplificare si potrebbe dotare tutte le strutture territoriali delle Asl dei test salivari così da semplificare almeno questo processo per le famiglie con autismo”.
“Diverse famiglie hanno affrontato e affrontano questa significativa esperienza: superata la notizia di essere ‘positivi’ – sottolineano all’associazione – iniziano le difficoltà dell’isolamento imposto dalle regole per il contenimento del virus e le necessità del bambino o ragazzo autistico di continuare le sue attività. Difficile contenere per settimane un autistico dentro casa, difficile assicurare a lui e alla famiglia la serenità necessaria. Diversi casi – conclude Autismo Abruzzo – ci sono stati segnalati, tra loro differenti ma tutti molto significativi.
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