L’AQUILA – La lontananza dalla propria terra alimenta costantemente la “dolce malinconia” di sentimenti nostalgici e il desiderio del ritorno spesso contrastato e a volte irrealizzabile.
Il poeta aquilano Mario Lolli, originario di Rocca di Cambio, è sempre stato profondamente legato al paese natio, alle sue radici e alla sua gente, serbandole gelosamente nell’animo in tutte le vicissitudini della sua vita, e con raffinata sensibilità ha cantato l’amore per la sua terra scrivendo il componimento Rocch’ ‘i Cagne me’ musicato da Camillo Berardi.
Nel creare i versi delle sue canzoni, Mario Lolli ha sempre tenuto presente la frase scritta da Léolpold Sédar Senghor, poeta senegalese, Presidente del Senegal tra il 1960, che recita “Là dove senti cantare, fermati, gli uomini malvagi non hanno canzoni”, e il borgo di Rocca di Cambio possiede queste caratteristiche, con le sue canzoni, con il suo Coro, con i suoi abitanti “forti e gentili”, ricchi della propria umiltà e semplicità, e nel dedicare il canto al ricordo del paese natio, il poeta ha tenuto presente che “nulla apre gli occhi della memoria come una canzone” (Stephen King).
Il canto Rocch’ ‘i Cagne me’ (Rocca di Cambio mia) è eseguito dal Coro “Sotto la Torre” di Cepagatti (PE) diretto dal M° Nicola Bizzarri e il video con l’esecuzione della canzone accompagnata da immagini storiche e attuali del borgo di Rocca di Cambio, è stato realizzato con cura ed entusiasmo da Concetta Persico.
Naturalmente, fa piacere che il Coro di una cittadina della provincia di Pescara, abbia eseguito e fatto conoscere con numerosi concerti, e in altre realtà geografiche, il canto dedicato al suggestivo borgo di Rocca di Cambio che per Mario Lolli era un Paradiso “addu’ fa cajie pure quanne fiocche” (dove fa caldo pure quando nevica).
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