L’AQUILA – Torna a L’Aquila il celebre trombettista Paolo Fresu, animatore della grande kermesse jazz in sostegno delle popolazioni del centro Italia colpite dagli eventi sismici.
Questa volta l’occasione è l’evento di chiusura della rassegna “Musica e Architettura” della Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli” in programma mercoledì 4 ottobre con inizio alle ore 21 presso la Basilica di San Bernardino da Siena (ingresso da Piazza del Teatro).
Presentato con il titolo “Altissima Luce” ed eseguito per la prima volta ad Umbria Jazz nel 2016 nella Basilica di San Pietro a Perugia, si tratta di un progetto unico e singolare che Paolo Fresu condivide con uno dei più bravi bandoneonisti italiani Daniele Di Bonaventura: insieme firmano particolari e unici arrangiamenti jazz originali liberamente ispirati al Laudario di Cortona.
Cortona, straordinaria città medievale, ha la fortuna di conservare ancora oggi uno degli esempi più evidenti di produzione musicale paraliturgica prodotta dalla confraternita di Santa Maria delle Laude della chiesa di San Francesco. La datazione del Manoscritto 91, conosciuto come Laudario di Cortona appunto, non è del tutto chiara: secondo alcune fonti si pensa databile intorno al 1250, per altre si potrebbe risalire al periodo compreso tra 1270 e 1290. Il suo ritrovamento, avvenuto nel 1876 per mano di Girolamo Mancini, fa del manoscritto uno dei pochissimi esempi di Laudario composto da testo e musica. E’ costituito da 171 pagine in pergamena contenente 47 laudi di cui 46 con testo e musica: straordinario documento del primo volgare italiano di natura devozionale. Qui si inseriscono nell’ordine: una “super band” di jazzisti, un’orchestra da camera e un coro. Paolo Fresu, tromba, flicorno, effetti; Daniele di Bonaventura, bandoneon, effetti; Marco Bardoscia, contrabbasso; Michele Rabbia, percussioni, laptop; Orchestra da Camera di Perugia; Gruppo vocale Armoniosoincanto.
Certamente si tratta di uno di quei progetti destinati ad entrare nella storia del jazz: la duecentesca testimonianza della religiosità popolare riletta con il linguaggio universale del jazz. Nella presentazione al pubblico così ha raccontato Paolo Fresu: “Quando Paolo Franceschini, il primo violino dell’Orchestra da camera di Perugia me lo ha proposto ho pensato che era una cosa folle, ma in fondo il jazz è una cosa folle. Certo è che queste musiche toccano il cuore”.
Con questo evento a L’Aquila, ad ingresso libero, si chiude l’edizione 2017 della rassegna Musica e Architettura che si è svolta nel corso dell’estate in luoghi simbolici del territorio aquilano (come ad esempio le Grotte di Stiffe) e dell’Italia centrale colpiti dagli eventi sismici, ivi compreso il borgo di Castelluccio di Norcia (PG).