L’AQUILA: – “Il candidato Sindaco del centro-sinistra-destra Di Benedetto ha applaudito con enfasi alla notizia secondo cui la Banca d’Italia ha autorizzato l’apertura di uno sportello della Banca del Gran Sasso nella nostra Città, descrivendola come un risultato importante per il nostro territorio. Le cose purtroppo per lui, ma soprattutto per gli aquilani, non stanno così poiché l’operazione Banca dell’Aquila è stato un miserevole fallimento per la incapacità del Comitato promotore, di cui Di Benedetto era il presidente, nel raccogliere i fondi necessari allo scopo”. Lo afferma Fausto Corti, candidato del Movimento 5 Stelle alle amministrative di giugno.
“All’affair – aggiunge – era stata messa, poi, una pezza facendo confluire le somme versate dagli aquilani nella Banca del Vomano, operazione analoga a quella della Banca dell’Aquila avviata con successo nel Teramano. Quello che si è realizzato adesso non è altro che l’apertura di uno sportello di una banca teramana nel nostro comune, niente di più e niente di meno. In sostanza, grazie a Di Benedetto ed ai suoi compagni di avventura, i risparmi degli aquilani sono finiti in una banca teramana che ha sede a Teramo e che ha come scopo quello di curare gli interessi delle imprese del teramano. Se, quindi, qualcuno ha ottenuto dall’operazione Banca dell’Aquila un risultato positivo sono i teramani che possono contare, grazie a Di Benedetto anche sui risparmi degli aquilani per investire nel loro territorio”.
“Si tratta, quindi, di una vicenda che dimostra pienamente l’inadeguatezza di Di Benedetto – termina Corti – che non ha avuto, quando è stato messo alla prova, la capacità e la forza di portare a compimento una operazione che avrebbe potuto avere una funzione fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio e che, alla fine, ha prodotto il solo risultato di consentire al centro-sinistra-destra la gestione, secondo i consueti criteri partitocratici, di un paio di posti nel consiglio di amministrazione di una banca teramana”.