L’AQUILA – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa sulla Pista di Atletica leggera di Piazza d’Armi della dottoressa Paola Francesca Federici:
Perché gli impianti sportivi di piazza d’Armi restano ancora non del tutto fruibili, nonostante le buste per l’affidamento ai nuovi gestori siano state aperte quasi due mesi fa? Ce lo chiediamo, questa volta, in qualità di semplici cittadini, sicuri di farci portavoce di tutte quelle persone che nelle ultime settimane trovano i cancelli della pista chiusi. L’ASD SAM L’Aquila ha riconsegnato al Comune le chiavi dell’impianto sportivo “Isaia Di Cesare” il 3 aprile, dopo averlo gestito per due anni fra tante polemiche e attacchi. La nostra associazione ha curato gli impianti fra tante difficoltà dovute alla mancanza di attrezzature (che abbiamo fornito noi), una scarsa conoscenza del funzionamento degli impianti di nuova generazione e una manutenzione costosa sostenuta la maggior parte delle volte a nostre spese. A quasi due mesi dall’apertura delle buste del bando per l’affidamento in concessione d’uso, la pista di piazza d’Armi resta ancora chiusa e non fruibile la mattina e negli orari del pranzo, nonostante i nuovi gestori abbiano ricevuto le chiavi. Dopo aver gestito noi stessi per due anni provvisoriamente gli impianti – e sempre con grande senso di responsabilità, a servizio della città e delle società sportive e rispondendo alle esigenze del Comune di mantenere aperti gli impianti fino a nuovo bando – assistiamo ancora a un modo approssimativo e provvisorio di curare un bene pubblico. Parliamo, inoltre, di una struttura che viene pubblicizzata come moderna e super tecnologica, ma in realtà non ancora completata e piena di difetti progettuali e di realizzazione (allagamenti, infiltrazioni di umidità e di acqua, spogliatoi senza ricircolo d’aria, asciugacapelli non a norma e molto altro) sempre puntualmente documentati al settore Impianti sportivi del Comune. Vorremmo sapere, dov’è finita tutta la verve di quei consiglieri comunali sempre pronti a criticare la nostra gestione e i costi d’ingresso applicati alle società sportive, tra l’altro decisi dall’amministrazione comunale e che restano identici con la nuova gestione. Forse quei consiglieri non avevano a cuore l’impianto, ma soltanto la salvaguardia di un interesse particolare? Di fatto, ciò che veniva contestato alla ASD SAM L’Aquila oggi è tollerato con un insolito silenzio e accettato per la nuova gestione, che avrà un contributo pubblico di 12mila euro l’anno per 10 anni: noi, al contrario, per due anni abbiamo pagato, da contratto, 500 euro ogni mese. Costi a cui si sono aggiunti quelli citati di manutenzione, sfalcio dell’erba e di guardianeria. A rimetterci, intanto, sono i cittadini, gli sportivi e le società che non possono godere di un bene pubblico.
Dott.ssa Paola Federici Dirigente ASD SAM L’AQUILA