L’AQUILA – di Nando Giammarini – Pierpaolo Pietrucci Consigliere regionale anima ambientalista del Pd originario di Cesaproba di Montereale in Alta Valle dell’Aterno è candidato alle primarie – insieme ad Americo di Benedetto, presidente della Gran Sasso Acqua dello stesso Partito e Lelio De Santis segretario regionale dell’Italia dei Valori, assessore fino al 2015 della Giunta Cialente – nella coalizione civico-progressista. Il Consigliere regionale, lo ribadiamo per onestà intellettuale, nel suo breve mandato di consigliere e presidente della Seconda Commissione “ Territorio, Ambiente, Infrastrutture ” tanto ha fatto per le aree interne valorizzando l’Abruzzo aquilano con apprezzabili risultati su tutti i fronti. Nell’Alto Aterno è passato alla storia come l’artefice della rimozione dell’amianto, una vera bomba ecologica, che impattava direttamente sulla salute dei cittadini di Montereale e dei paesi limitrofi, e la salvaguardia di 54 posti di lavoro della RSA di Montereale evacuata a causa dell’inagibilità della struttura. Nelle ore drammatiche del terremoto e delle recenti grandi nevicate si è messo a completa disposizione delle varie Comunità a fianco dei Sindaci eroi per alleviare problemi e sofferenze alla popolazione. Dobbiamo altresì aggiungere che oltre ad essere profondo conoscitore del territorio, con cui si rapporta costantemente con correttezza, coerenza e lungimiranza, lo è anche della macchina amministrativa comunale essendo stato il capo di gabinetto del Sindaco Cialente per lungo tempo. L’ho incontrato i giorni scorsi nella sede del Pd e volentieri, nel suo stile garbato e corretto, ha accettato di rispondere alle mie domande.
1- On. Pietrucci,da dove viene e come nasce l’idea di accettare la candidatura alle primarie?
E’ una scelta maturata nell’ambito di una comunità, quella del Partito Democratico ma anche oltre, che mi ha chiesto di mettermi in gioco in prima persona. La valutazione è un po’ quella che è sintetizzata nello slogan di questa campagna elettorale: è il tempo giusto per L’Aquila per potere ambire ad avere un sindaco che abbia allo stesso tempo le competenze e l’energia per inaugurare una fase nuova, non più emergenza ma programmazione, non più richiesta ma proposta. Una figura che assieme a una squadra di livello possa fare emergere e valorizzare le vocazioni della città, che sono tante, che sono la nostra ricchezza. Faccio il consigliere regionale, ma da parte mia ho scelto come sempre nella mia vita di mettere L’Aquila prima di ogni cosa.
2- Facendo tesoro dell’esperienza acquisita nella precedente esperienza quale futuro immagina per la città alle prese con la difficile fase post terremoto?
Immagino che arrivi il momento della raccolta, delle opportunità, del duro lavoro ma anche delle soddisfazioni. Immagino una comunità che sappia finalmente stringersi attorno ai suoi punti di forza per farli diventare fattori di attrazione e non più problemi. Penso al Gran Sasso, che può diventare perno di un sistema di attrazione e ricchezze, le montagne abruzzesi; penso ai fondi per la rinascita economica, il cosiddetto quattro per cento, che possono finalmente essere utilizzati per creare opportunità, conoscenza, lavoro; penso a un sistema della cultura vivo, alle mille associazioni e alle mille energie che possono essere messe in circolo; penso alla questione della sicurezza delle scuole, delle case, degli edifici strategici, su cui puntare come antidoto allo spopolamento. Sono solo alcuni dei punti ma davvero, c’è molto su cui lavorare e crescere. Occorre crederci, tutti assieme.
3- Quali priorità pensa di mettere in campo una volta diventato Sindaco del Capoluogo di Regione.
In parte li ho citati. Senza dubbio va accelerata la ricostruzione nelle frazioni, dando seguito a quella delibera del Consiglio comunale che prevedeva le quattro pratiche nelle frazioni ogni sei nella città; va fatto di più sulla ricostruzione pubblica, anche attraverso alleanze, perché è fondamentale per la nostra città, che ha un cuore amministrativo, che si rimetta in moto il comparto della ricostruzione degli edifici pubblici, altrimenti saremo sempre a metà. E poi, naturalmente, le scuole: la ricostruzione di quelle non ancora costruite, l’analisi e il rafforzamento delle altre. Procedure ad hoc, strutture alternative mentre procedono i lavori di rafforzamento.
4- L’Aquila può rinascere?
Ne sono convinto. Dobbiamo credere in noi stessi, in quello che abbiamo, in quello che sappiamo fare.
Grazie, in bocca al lupo onorevole Pietrucci.