L’AQUILA – Abbiamo ricevuto e pubblichiamo il comunicato dell’Associazione LAVORI@MO PER L’AQUILA relativo al servizio de LA GABBIA del 1 marzo scorso contenente l’intervista volante al Presidente INPS Boeri sulle sorti dei lavoratori aquilani.
Certo Boeri non è stato molto “brillante” con il giornalista de La Gabbia ed è apparso inutilmente sulla difensiva.
Il giornalista gli ha semplicemente chiesto ciò che chiediamo noi da mesi e non ci si può limitare a ripetere:”Ma c’è la gara!”.
Lo sappiamo bene, ma è lui quello che dovrebbe perlomeno spiegare “come” l’INPS intende scrivere il Bando e come, appunto, il Bando inserisce norme di garanzia occupazionali prescritte dalla Legge sulla clausola sociale. Se il Presidente dell’INPS non sa cosa stanno facendo i suoi dirigenti, se lo faccia spiegare rapidamente.
Il giornalista chiedeva semplicemente quale sorte sarebbe toccata ai lavoratori dell’Aquila, non quale azienda avrebbe vinto la gara, come affermato con fastidio da Boeri.
Nemmeno a noi interessa sapere chi vincerà la gara, ma esigiamo di sapere come si intende garantire la legge sulla clausola sociale! Si può e si deve spiegarlo. Ci sono molti validi motivi per esigerlo, e soprattutto il fatto che l’INPS non è un’azienda privata ma un Ente pubblico.
Insomma, Boeri poteva esprimersi molto meglio: vogliamo pensare che sia stato preso alla sprovvista (questi giornalisti d’assalto!…) preso com’è da tanti impegni che gli rendono difficile concentrarsi sulle sorti di oltre 2.000 lavoratori. Dobbiamo dargli una mano ricordandoglielo spesso.
Noi abbiamo ampiamente spiegato a tutta Italia perchè un Bando che non assicura la continuità occupazionale degli attuali addetti è semplicemente illegittimo, oltre che causa di sperpero di soldi pubblici, oltre a mettere a rischio la qualità del servizio pubblico.
Stiamo chiedendo semplicemente il rispetto della legge.
Vogliamo basarci sui fatti e sugli atti amministrativi, pertanto continueremo a tempestare l’INPS e le Istituzioni locali affinchè lo tempestino soprattutto loro.
L’INPS e i suoi dirigenti competenti devono esprimersi.
Non si illudano neanche di mettere le Istituzioni ed i lavoratori davanti al fatto compiuto: un Bando scorretto provocherebbe una mobilitazine ancora più elevata, oltre che ricorsi legali ad ogni livello.
Noi però continuiamo a voler essere ottimisti.
A “volerlo” essere, non semplicemente ad esserlo!