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Al 29° Liszt Festival la prima nazionale “Mia Dolcissima Clara”, l’ultima notte di Robert Schumann

Pubblicato da Redazione
giovedì, 07 Gennaio 2016 - 14:56
in Musica e Spettacolo

ROMA: – Tra recital e concerti, testi originali e spartiti dei più grandi musicisti europei dell’Ottocento, il 29° Liszt Festival prosegue il 17 gennaio 2016 con la prima nazionale di “Mia Dolcissima Clara”, scritto e diretto da Giacomo Zito, con Chiara Di Stefano, Giordano Bonini e Giacomo Zito.

Un’indagine inedita e toccante, per scoprire da vicino la misteriosa scomparsa di Robert Schumann, attraverso testimonianze storiche e una narrazione intensa, accompagnata dai brani originali del musicista, eseguiti da I Solisti del Liszt Festival.

Bonn. 28 luglio 1856. Sera.
Clinica psichiatrica di Endenich; camera di Robert Schumann, dove è ricoverato da oltre due anni.
Il compositore, in fin di vita, giace sotto effetto dei sedativi. Il dottor Franz Richarz sta redigendo una cartella clinica indirizzata all’amico dott. Hasenclever – medico curante di Schumann – dalla quale si evince quale genere di sostanze egli abbia sperimentalmente somministrato al paziente. Sopraggiunge Clara, e tra i due, che si incontrano per la prima volta, si innesca un rapporto estremamente conflittuale.
Richarz è deciso a indagare nel passato della coppia per scoprire cosa possa aver causato in Schumann una così particolare patologia: dimostra a Clara di essere in possesso di informazioni piuttosto compromettenti, spingendola a rievocare in un tormentato flashback l’irrompere della malattia di Robert nel loro appassionato legame d’amore, fino al penoso epilogo e all’internamento.
 
Da qui parte il testo originale firmato e messo in scena da Giacomo Zito, “Mia Dolcissima Clara” in prima nazionale al 29° Liszt Festival, diretto da Maurizio D’Alessandro.
 
Cosa si nasconde dietro la più romantica storia d’amore e di musica a cui l’Ottocento abbia assistito? Cosa mascheravano sotto una passione febbrile, affidata a fiumi di inchiostro, il più stravagante compositore tedesco e la pianista più famosa d’Europa? Cosa causò la pazzia di Robert Schumann? Perché Clara lo abbandonò in un manicomio fino alla morte? Le stesse domande che spingono il dottor Richarz, il primario della clinica psichiatrica di Endenich, a una appassionata indagine alla ricerca della verità, il cui disvelamento comprometterà il medico stesso. Mia dolcissima Clara – l’ultima notte di Robert Schumann, diventa così un “giallo teatrale”, dove carnefici e vittime si scambiano i ruoli mettendo in luce la moltitudine delle identità che abitano ciascun essere umano. Clara Wieck è interpretata da Chiara Di Stefano, che con raffinata sensibilità incarna le laceranti contraddizioni della più osannata pianista dell’epoca romantica; Giordano Bonini è il dottor Franz Richarz, del quale mette bene in evidenza il conflitto tra passione e cinismo; Giacomo Zito, che ne è anche autore e regista, veste i panni di Robert Schumann che, ormai vicino al trapasso, alterna sofferti spiragli di disperata lucidità al buio di una terrificante follia.
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