LANCIANO (CH): – Due giornate di studio nazionali sulla prevenzione dei disastri ambientali, il 10 e 11 aprile prossimi, caratterizzeranno e chiuderanno la quarta edizione del Premio nazionale “Ilaria Rambaldi”, promosso dall’omonima Onlus, che ha sede a Lanciano (CH). Gli incontri – illustrati oggi in conferenza stampa da Maria Grazia Piccinini, presidente della Onlus e mamma di Ilaria Rambaldi, studentessa di Ingegneria morta nel terremoto del 6 aprile 2009 a L’Aquila – si terranno tutti nell’auditorio “Gennaro Paone” della Bper in viale Cappuccini a Lanciano. Il primo appuntamento, e’ previsto per il 10 aprile, dalle 14.30, e vertera’ sulla “Prevenzione e riduzione del rischio sismico”. Sara’ presente, tra gli esperti, Mario Cucinella, architetto di fama internazionale, che parlera’ di sicurezza del territorio. Cucinella e’ stato il primo architetto italiano, da 30 anni a questa parte, a vincere nel 2009 un Premio MIPIM (Marche’ International des Professionnels d’Immobilier) nella categoria green building con il Centre for Sustainable Energy Technologies (CSET). Due anni dopo, nel 2011, si e’ aggiudicato di nuovo il prestigioso premio nella stessa categoria con la Sede centrale italiana. Durante questo incontro, che attribuira’ anche crediti formativi ad architetti ed ingegneri, saranno consegnati i premi per i concorsi, indetti nell’autunno scorso, “Migliore tesi” e “Urbanistica in rosa”. Il premio “Migliore tesi”, destinato a tesi di laurea in Ingegneria Edile-Architettura, magistrale Civile e Ambiente e Territorio discusse nel biennio 2013-2014 e indetto insieme all’Universita’ dell’Aquila, andra’ a Emanuele Centi Pizzutilli, dell’Universita’ degli Studi dell’Aquila. Il premio “Urbanistica in rosa”, riservato a giovani laureate nei settori Edile-Architettura, Architettura, Ingegneria civile e pianificazione, indetto insieme all’Istituto nazionale di Urbanistica, e’ stato assegnato ex aequo a Lucia Cinquemani, dell’Universita’ di Bologna e a Carla Villani, dell’Universita’ dell’Aquila. Menzioni speciali per Manola Colabianchi, dell’Universita’ “La Sapienza” di Roma e per Marta Fabris e Anna Gatto, entrambe dell’Universita’ IUAV di Venezia. L’11 aprile, invece, dalle 9.30. focus su “Dissesti ambientali e tragedie umane. Il ruolo dell’informazione nella prevenzione”. Al convengo, che dara’ crediti formativi ai giornalisti, sara’ presente anche Emanuela Guidoboni, storica, massima esperta dei terremoti e dei disastri in Italia. Lei raccontera’ la storia dei terremoti in Abruzzo. Durante questo incontro saranno consegnati i premi del concorso giornalistico “Ilaria Rambaldi”. Per la sezione video, tv e web, sara’ premiato, per le proprie inchieste, Lucio Musolino, de “Il fatto quotidiano”, giornalista sotto scorta, che da anni combatte contro la ‘ndrangheta in Calabria. Sara’ poi consegnato un Premio alla carriera, “La farfalla dipinta”, ad un giornalista di cui non e’ stato reso noto il nome. “Sara’ una sorpresa, anche per lui”, ha spiegato Maria Grazia Piccinini che si e’ soffermata, a margine della conferenza, anche sul processo alla Commissione Grandi Rischi. “Uno scandalo quello che e’ successo – ha affermato – e lo dico come parte civile e come avvocato. L’assoluzione, in appello, degli scienziati della commissione, grida vergogna. Gli atti processuali, le carte in mano ai giudici, le intercettazioni, trasudano sangue, ipocrisia e vigliaccheria. Gli esperti della Grandi Rischi, riuniti il 31 marzo 2009 a L’Aquila, invitati dall’allora capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, a “tranquillizzare la popolazione” sull’eventualita’ di una imminente scossa distruttrice, hanno responsabilita’ per quanto accaduto: per quelli che sono morti subito nel sisma, per le 309 vittime del disastro delle 3.32 del 6 aprile 2009, e per quelli, che non fanno statistica, ma che sono morti in seguito per il dolore. Loro, gli scienziati, avevano il compito di informare, di mettere tutti al corrente del reale pericolo, di esaminare scientificamente lo sciame sismico in atto da mesi. Invece si sono riuniti con lo scopo di “mettere a tacere gli allarmismi” e di “rassicurare”: questo hanno fatto e, loro, sono la concausa di una tragedia e di tanti lutti. Ma, in secondo grado, sono stati assolti (tranne De Bernardinis). Noi, parti civili, ci siamo opposti, e, grazie alla nostra resistenza, e’ stato presentato ricorso in Cassazione. Perche’ noi non ci stiamo a farci prendere a schiaffi, a non ricevere risposte alle domande, a non ottenere giustizia. Il tutto mentre la sofferenza, per la perdita dei nostri cari, sbatte, scuote, logora e tace nello stesso tempo”.