L’AQUILA: – Sono le 4 questioni poste dal Consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo, nell’interrogazione urgente depositata all’Emiciclo e relativa alla contravvenzione di 1400 euro elevata al Presidente della Regione Luciano D’Alfonso lo scorso primo agosto sull’autostrada A25: con quale macchina è stata commessa l’infrazione, da chi era condotta e a che velocità procedeva; i motivi che hanno indotto chi guidava l’auto a viaggiare oltre i limiti di velocità a quell’ora del mattino (ore 6.42), considerando che fino alle 7.00 le infrazioni vengono elevate di un terzo; chi pagherà tutte le spese relative al ricorso e successivamente all’eventuale conferma della sanzione amministrativa; se l’Amministrazione regionale si farà carico di un eventuale rimborso a beneficio dell’autista nell’eventualità di una sospensiva della patente. Nel documento l’esponente della minoranza ripercorre le fasi della vicenda: dal ricorso per l’annullamento della multa respinto dal Prefetto dell’Aquila, alla delibera di Giunta con cui è stato mandato all’Avvocatura regionale di impugnare il verbale davanti al Giudice di Pace. Nell’interrogazione del Consigliere Febbo si legge ancora: “Si presume che alla guida del veicolo ci fosse l’autista del Presidente D’Alfonso che certamente, non in maniera autonoma, ha deciso di spingere il piede sull’acceleratore, consapevole di contravvenire alle più elementari norme del Codice della strada. In questo modo, però, non solo ha messo a repentaglio la sicurezza dei passeggeri trasportati, ma anche della circolazione stradale, senza nessun tipo di giustificazione ‘istituzionale’. E nella fattispecie la violazione dei limiti di velocità prevede la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da 1 a 3 mesi”.