PESCARA: – “Se nel Nord Italia e al centro si sta invertendo la tendenza del passato, a livello economico, qui non e’ cosi’, e il numero di persone in cerca di occupazione e’ salito a 70mila unita’. L’industria tiene grazie all’export, ma il segno meno accompagna i servizi, la domanda interna, l’occupazione e i consumi, in particolare nel settore dell’istruzione, dell’alimentare, del vestiario e dei trasporti, per cio’ che riguarda le famiglie. Per le imprese, invece, c’e’ un calo degli investimenti”. E’ un quadro ancora negativo quello descritto stamani dall’economista Pino Mauro che ha messo in evidenza le cose da fare: “Occorre efficienza, ha detto, bisogna fissare le priorita’ e rigenerare lo sviluppo, ma e’ sbagliato pensare di concentrare l’attenzione solo sull’Abruzzo” e si deve puntare anche sul livello nazionale e su quello comunitario. L’analisi di Mauro si basa sui dati forniti dalla Cisl Abruzzo che parla del 2014 come di “un anno di difficolta’” e intravede nel 2015 delle “speranze di ripresa” ma “c’e’ una possibilita’ solo per il settore delle medie e grandi imprese”, ha detto Maurizio Spina in conferenza stampa, e comunque “alla capacita’ di reazione del sistema industriale devono aggiungersi politiche di sviluppo”.
Tra i dati evidenziati da Spina, che descrivono un Abruzzo ancora in difficolta’ specie se rapportati a quelle di altre regioni del centro nord, come le vicine Marche, c’e’ quello dell’export che nel 2014 e’ cresciuto del 4,44 per cento rispetto all’anno precedente (mentre nelle Marche la crescita e’ stata del 7,3 per cento) e il Pil, che ha registrato un meno 1,2 per cento (mentre nelle Marche c’e’ stato un piu’ 0,3) e poi ancora il numero degli occupati, sceso di 3000 unita’ (mentre nelle Marche c’e’ stato un aumento di 6000 unita’). Spina ha anche messo in evidenza che ci sono stati circa 10 settori del manifatturiero in crescita nel 2014 (piu’ 4.58 per cento), che sono alimentari, chimici, farmaceutica, materie plastiche, apparecchi elettrici, macchinari e apparecchi nca, mezzi di trasporto, mobili e altre attivita’ manifatturiere. “E’ vero, ha commentato, che in alcuni settori si e’ ricominciato ad investire, come nell’automotive, ma siamo ancora sotto la soglia definita ottimale e l’unica segnale di speranza e’ che abbiamo e’ che nel 2014 c’e’ stato questo consolidamento”.