L’AQUILA: – “Se le Olimpiadi 2024 vanno a Roma come si spera, noi ci siamo già dentro, insieme ad altre città”.
E’ quanto ha dichiarato il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, in un’intervista al quotidiano Il Centro, che annuncia scenari rosei per lo sport cittadino in caso di vittoria per la corsa ai Giochi della Capitale.
“Avremo infrastrutture all’avanguardia, come il campo di atletica in sintetico – assicura Cialente – E se il rugby diventerà una disciplina olimpica, nessuno potrà competere con noi per avere delle gare”.
Oltre alla palla ovale, il capoluogo avrebbe un’altra disciplina in cui eccellere, pure questa oggi non olimpica ma sempre in lotta per arrivarci, il pattinaggio, che ha sfornato grandi campioni e che ha in città una pista coperta, la struttura impropriamente definita ‘palazzetto’, e una scoperta, a VerdeAcqua, già usata per i Mondiali 2004.
E non è sfuggito quello che il presidente del Cus, Francesco Bizzarri, ha definito un “assist incredibile” del presidente del Coni, Giovanni Malagò: il rilancio del progetto di inserire nei Giochi proprio il pattinaggio, su strada.
Un doppio asso nella manica, rugby e pattinaggio, anche se la situazione degli impianti non è poi così rosea, ed è proprio da qui forse che bisogna partire nel caso in cui i Giochi Olimpici vengano aggiudicati proprio alla Capitale.
Arriva però la replica di Corrado Ruggeri, ex assessore allo Sport del Comune dell’Aquila, presidente del Comitato organizzatore dei Mondiali di pattinaggio 2004 e prima ancora campione mondiale delle rotelle, alle parole del sindaco del capoluogo, Massimo Cialente, sulla possibilità appunto di ospitare eventi in città nel 2024 qualora Roma si aggiudicasse i Giochi.
“L’interesse del Comune per lo sport ci deve essere tutti i giorni e non solo quando si presenta l’opportunità, pur remota, di ospitare eventi olimpici.”
E nel caso delle rotelle, Ruggeri ricorda a Cialente, come già fatto in passato, il disinteresse per il pattinaggio, disciplina in cui L’Aquila per anni è stata una “culla” di campioni, con la pista coperta, quella nota come palazzetto, ancora inagibile, e quella scoperta, a VerdeAcqua, nel degrado a causa dell’incuria.