L’AQUILA: – Nell’ambito del cartellone delle manifestazione natalizie predisposto dal Comune dell’Aquila, l ’Associazione “Teatrando e…” presenta: “… E venne il tempo…”, spettacolo con la regia di Paola Cialfi liberamente tratto dal testo “In nome della madre” di Erri de Luca, con la partecipazione degli attori Valeria Bafile, Massimiliano D’Aloiso, Marco Farinosi e della danzatrice Aurora Ciuffetelli del Centro Studi Danza L’Arabesque. La musica è appositamente ideata ed eseguita dal percussionista Claudio Ciccozzi.
Lo spettacolo sarà presentato in prima assoluta presso il Palazzetto dei Nobili, martedì 30 dicembre con inizio alle ore 18,30. L’Ingresso è libero.
Si tratta di un testo appassionato, dove l’aspetto sacro delle figure del Natale viene trasferito sul piano umano, quasi carnale, come se in ognuno dei protagonisti fossero rappresentate tutte le dinamiche più sentimentali e quindi vissute in modo più viscerale. Non una visione mistica del Natale, ma una naturalizzazione totale di una vicenda, come la nascita di un bambino, che riguarda la madre in particolare e quindi tutte le madri del mondo.
“… E venne il tempo…”: già i punti sospensivi del titolo non sono casuali ma invitano a considerare un prima e un dopo, un prologo e un epilogo, dove ognuno può trovare una chiave: venne il tempo di Maria, ma anche di ribellarsi, di incontrarsi, di vivere, di rigenerarsi, di ri-costruire… di ri-nascere.
Il testo “In nome della madre” di Erri de Luca da cui lo spettacolo prende ispirazione è articolato in un prologo, quattro stanze e tre canti finali. Lo spettacolo mantiene la struttura del testo ma non la segue, ne crea una sua propria con un suo prologo e un epilogo. E’ qui che inizia il movimento, quello della danza che rende in chiave corporea le immagini suggerite nei pensieri di Maria/Miriam, vera protagonista, in relazione al rapporto con Giuseppe/Joseph. La scrittura del racconto è articolato a più voci con interventi musicali di strumenti percussivi. Nel finale tutte le forme d’arte si fondono insieme, il finale “corale” è appunto quello dell’universalità del messaggio di nascita e ri-nascita.