
L’AQUILA: – “Per la prima volta c’è stata l’applicazione della norma che prevede la presenza di agenti infiltrati in materia di terrorismo”. Lo ha detto il Procuratore capo della Repubblica dell’Aquila, e responsabile della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo dell’Abruzzo Fausto Cardella nel corso della conferenza stampa sull’organizzazione (smantellata) di estrema destra che progettavano massacri per destabilizzare lo Stato democratico.
“Li hai contatti quelli no?”. “Si, si”. E ancora: “Per sto cazzo di compleanno quanto costano le caramelle, che ti hanno detto”. “Mi hanno detto 6, 700 euro per un AK (un tipo di fucile, ndr). A grandi linee e’ come negli anni Settanta, solo che con la tecnologia avanzata dobbiamo stare molto piu’ attenti”. E’ una delle innumerevoli intercettazioni telefoniche del Ros dei carabinieri finite nel fascicolo dell’indagine denominata “Aquila Nera”. A parlare sono due soggetti indagati, ma la loro identita’ non e’ precisata dagli inquirenti. “C’e’ una struttura e da li’ non si scappa”, dice uno degli arrestati. “Chi c’e’ sopra dira’ tu fai questo… tu fai quello… perche’ poi comunque c’e’ una strategia. Gli obiettivi gia’ praticamente ci sono – spiega ancora il soggetto intercettato – il fatto e’ che, qualora il popolo ha un problema e quelli la’ non lo possono risolvere, il popolo non va piu’ bellante da loro. Cerchera’ altri punti, qualcuno li dovra’ aiutare”.