L’AQUILA: – Con il concerto di domenica 30 novembre l’associazione MoviMus ha concluso la sua rassegna “Impronte Sonore. Rassegna musicale nei luoghi della storia” nella suggestiva location della chiesa di Santa Maria de’ Centurelli.
Lunga e articolata la staffetta musicale sul tema del viaggio con il concerto “Anima Mundi. Viaggio nella coscienza dei popoli”, in omaggio anche alla particolare posizione geografica della chiesa, punto di origine di uno dei tratturi della transumanza più lunghi della zona.
La serata è stata condotta dal presidente dell’associazione MoviMus Vittorio Tonus, ideatore della rassegna.
Perfetta la composizione dell’affresco musicale, iniziata con l’esibizione al piano del duo DaMa (nato dall’incontro artistico, avvenuto nel 2010, delle pianiste Daniela Mascione e Margareth Caroline Coda, vincitrici di diversi premi), a seguire quello della pianista Silvia Umile (dai molteplici interessi – dalla filosofia alla musicologia – di esperienza italiana ed estera), e conclusa dal coro “The Karol Singers”, principale organismo dell’associazione MoviMus (preparato vocalmente dal soprano Mariapaola Colaiuda e diretto da Vittorio Lucchese, sotto la supervisione e la direzione artistica di Ezio Monti, compositore e direttore d’orchestra di rilievo internazionale).
Il numeroso pubblico si è poi lasciato coinvolgere dal medley di canzoni dei Beatles Imagine, Let it be, Hey Jude arrangiati e accompagnati al pianoforte da Mariachiara Di Cosimo, voci soliste Benedetto Agostino e Gianmarco Di Cosimo.
A conclusione dell’evento è stato molto gradito il buffet con il ricco assortimento di prodotti alimentari locali, dai dolci ai salumi ai vini ai cereali come momento di condivisione e di sapori ed esperienze.
L’evento è stato possibile grazie al contributo della Camera di Commercio dell’Aquila, dell’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) dell’Aquila, del Movimento Celestiniano e del patrocinio del comune di Caporciano.
I DETTAGLI DEL CONCERTO
Le pianiste Daniela Mascione e Margareth Caroline Coda (duo DaMa) hanno proposto un repertorio per quattro mani poco consueto e molto interessante di autori italiani e francesi (L. Bellini, O. Respighi, M. Ravel, C. Debussy, F. Poulenc) che a loro volta hanno scritto pagine dedicate e ispirate a sonorità di altri angoli del mondo (Balcanica, Canzone armena, Cantilena scozzese, Laideronette imperatrice delle pagode, un corteo dai Carpazi al Pireo).
In repertorio anche la charmante “Deuxième Arabesques pour piano à 4 mains” di C. Debussy e la celebre sonata pour piano à 4 mains di F. Poulenc.
A raccogliere il testimone la pianista Silvia Umile, che proseguendo sulla pista delle sonorità etniche impregnate di un inconfondibile sapore locale, propone le Humoresques di A. Dvorak, sicuramente poco note, nelle quali a loro volta si possono scorgere in filigrana gli echi sonori di altre culture, in quanto influenzate dalla recente nomina del loro autore a direttore del Conservatorio di New York nel 1894. A seguire, tre preludi di S. Rachmaninov, questa volta di un lirismo e di una massa sonora totalmente russo.
Al Rachmaninov pianistico risponde quello etereo e intimo del Bogoroditse djevo (Ave Maria), per coro a cappella, dai Vespri op 37, tipico della coralità russa nella liturgia ortodossa , a cui seguono il sacro e patriottico corale Gaude Mater Polonie di G.G. Gorczycki e il mottetto Super Flumina Babylonis di G. P. Palestrina, sempre a cappella, articolate architetture armoniche che questa volta sembrano più un viaggio nel tempo che nello spazio. Conclude la sezione centrale dedicata alla voce – realizzata dai “Karol Singers” sotto la bacchetta di Vittorio Lucchese – il Va’ pensiero dal Nabucco di G. Verdi, in magistrale rappresentanza della sonorità del nostro paese, accompagnato al pianoforte da Silvia Umile. Ad accomunare gli ultimi due brani troviamo la nascita della consapevolezza della coscienza di un popolo che si riscopre tale nella fattiva ricerca dell’agognata libertà, tra memoria e progetto del futuro.
Le pianiste ci salutano con la sonata a quattro mani e le Improvisation pour piano solo di F. Poulenc, che strizzano l’occhio ai balletti russi di moda a Parigi negli anni della composizione.
Chiude la serata il coro “The Karol Singers” con un medley di canzoni dei Beatles Imagine, Let it be, Hey Jude arrangiati e accompagnati al pianoforte da Mariachiara Di Cosimo, voci soliste Benedetto Agostino e Gianmarco Di Cosimo.