
L’AQUILA: – “Sono diventati meno di 3 mila perche’ 1.600 sono gia’ stati assunti dal primo dell’anno. Noi quando ci siamo visti a luglio in Puglia dove era venuto il primo ministro avevamo discusso sul fatto che se in questo Paese anziche’ fare quattro manovre di tagli indiscriminati alla farmaceutica si fosse data stabilita’ al settore sarebbero ripartiti gli investimenti e c’erano sul piatto un miliardo e mezzo di euro di investimenti in tre anni e 1.500 posti di lavoro. Poi lui ne strappo’ 2 mila io ne avevo 1.500. Quindi abbiamo fatto a settembre una prima ricognizione con gli associati e nel nostro settore sono entrati 1.600 giovani sotto i 30 anni. Questo e’ un dato estremamente positivo”. Lo ha detto Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, a margine di una tavola rotonda all’Aquila, parlando dell’indotto occupazionale nel settore farmaceutico. “Abbiamo ottenuto la stabilita’ – ha poi spiegato il presidente – nel senso che nelle ultime due finanziarie non ci sono stati i soliti tagli indiscriminati sempre e solo nel settore farmaceutico senza voler mettere mano veramente all’85 per cento della spesa e questo – ha aggiunto – e’ stato un dato positivo. E’ chiaro che c’e’ ancora molto da fare”. In particolare il presidente di Farmindustria ha posto l’accento sulla velocita’ nell’approvazione dei farmaci in Italia “perche’ purtroppo dopo il varo da parte di Ema e Aifa ci sono le procedure per i prontuari regionali e li’ passa un altro anno, anno e mezzo. Questo e’ un dato che interessa molto le aziende, ovvero la semplificazione della burocrazia soprattutto per gli studi clinici per i quali in Italia facciamo ingenti investimenti. Quando un paziente viene arruolato in uno studio clinico – ha ricordato – si paga tutta la degenza ospedaliera. Con la situazione che abbiamo noi in Italia degli oltre 100 Comitati etici, che sono gia’ stati ridotti perche’ erano oltre 200, quando arriva l’ultima approvazione del Comitato etico, succede che negli altri paesi hanno gia’ chiuso l’arruolamento. Adesso c’e’ una nuova norma Europea che ha recepito anche il ministero della Salute. Ci auguriamo veramente che ci possa essere un Comitato etico nazionale che quando da’ l’approvazione poi l’investimento possa partire”.