
SULMONA (AQ): – “È importante che il no della Regione blocchi l’iter per la realizzazione della centrale a gas di Sulmona. Ora la parola passa al Governo e, nel frattempo, comitati, istituzioni e comunità locali potranno organizzarsi per promuovere soluzioni alternative”.
È quanto ha dichiarato l’assessore comunale alle Opere pubbliche, con delega ai Parchi e alle Aree Verdi, Alfredo Moroni, che è a capo del Coordinamento antigasdotto.
“Si tratta, tuttavia, di una vittoria a metà, – ha proseguito Moroni – dal momento che la battaglia deve proseguire per l’individuazione di un percorso alternativo del gasdotto, rispetto a quello proposto da Snam. Un percorso che non tocchi territori, come quelli dell’Appennino centrale, a fortissima sensibilità sismica e con una straordinaria valenza ambientale, in modo da garantire la sicurezza delle comunità locali e le loro economie, basate su turismo e valorizzazione delle tipicità del territorio. Bisogna dunque lavorare per condividere con il Governo un percorso diverso e meno impattante dal punto di vista ambientale”.
“Oggi – ha dichiarato ancora Moroni – è una giornata importante anche per un’altra, significativa vittoria, ossia quella che ha visto il Tar riconoscere le ragioni dei cittadini rispetto alla centrale a biomasse di Bazzano. Accogliendo il ricorso presentato dalle popolazioni di Onna e Monticchio, infatti, il Tribunale amministrativo si allinea, nelle motivazioni, alle posizioni espresse dal Consiglio comunale, attraverso la votazione di un ordine del giorno. La linea politica dell’Amministrazione comunale, del resto, è stata quella di contrarietà rispetto alla realizzazione dell’impianto in quel sito, alla luce delle trasformazioni urbanistiche subite dall’intera zona a seguito del sisma. Da area industriale, infatti, si è trasformata in zona abitativa, per via della presenza di ben tre insediamenti Case, peraltro tra i più popolosi, contraddistinta anche da una forte valenza commerciale e direzionale, con le sedi del Tribunale e della Biblioteca provinciale. Impensabile la realizzazione, in questo sito, di una centrale di quel tipo. Altro aspetto sul quale ci eravamo soffermati, e sul quale si basano in parte le motivazioni del Tar, è quello del percorso autorizzativo, con particolare riferimento alla proroga per la realizzazione dell’impianto, a fronte di un tardivo adempimento da parte della società proponente. Un risultato importante, dunque, – ha concluso Moroni – che dà ragione agli elementi di criticità a suo tempo espressi da cittadini e istituzioni”.