
L’AQUILA: – “Il Piano per la Famiglia 2014, che sarà discusso domani in Consiglio regionale, è stato ridotto, come dotazione finanziaria, dai 420.000 euro degli anni precedenti a 375.000 della Finanziaria 2014. Il nuovo Governo regionale ha ritenuto, dunque, di lasciare inalterata questa previsione”. Lo ha detto il Vice Presidente del Consiglio regionale, Paolo Gatti, in merito al Piano per la Famiglia 2014”. “All’interno del Piano – osserva Paolo Gatti – i fondi destinati specificamente agli “Ambiti Territoriali Sociali” sono stati diminuiti, a fronte di un rilevante aumento dell’importo destinato ai Consultori, che va dai 20.000 degli anni precedenti agli 80.000 di oggi. Si è scelto quindi di diminuire le risorse per gli Ambiti in favore dei Consultori pubblici e privati nonostante essi siano già stati assegnatari di complessivi 500.000 euro da parte dell’Assessorato alla Sanità (con DGR n. 541 del 26.08.2014 – rettificata ma non negli importi dalla DGR 578 del 16.09.14). Inoltre, nel Piano 2014 – prosegue il Vice Presidente del Consiglio regionale – non sono più menzionati i capitoli per “l’assistenza domiciliare a favore delle famiglie con portatori di handicap, anziani, gestanti o madri”, che per motivi di salute o di pesante carico familiare, hanno difficoltà nell’assolvere agli impegni connessi alla vita quotidiana, adolescenti o giovani che manifestano segni di disadattamento, e il sostegno economico socio-assistenziale alle famiglie in particolare difficoltà economiche o a rischio di marginalità sociale che sono presenti , come è noto, in tutti i Comuni. Mi rendo conto perfettamente delle difficoltà del momento, ma non posso non ricordare le critiche ricevute nel 2013 dall’attuale Assessore regionale alle Politiche Sociali che dichiarava: “In Regione si lavora con una norma vecchia diciotto anni, aprano il cassetto e lavorino con la legge da me presentata quattro anni fa. Essa tiene conto dei cambiamenti socio-economici. I tagli dello Stato su questo fondo, non vengono ancora una volta compensati dalla Regione Abruzzo e per il quinto anno di seguito la Regione emette un bando seguendo una legge per la famiglia che risale al 1995. Le esigenze delle famiglie sono cambiate così come è cambiato il contesto storico ed economico. Chiedo all’Assessore di spiegarci perché non prende in considerazione una legge che presentai quattro anni fa? La Giunta quando vuole, i soldi li trova”.