L’AQUILA: – La letteratura come spettacolo dal vivo nelle più belle biblioteche di ogni regione italiana al fine di valorizzare il patrimonio culturale del nostro Paese.
In viaggio con Manzoni si propone di portare il teatro nelle biblioteche di ogni regione, con la messa in scena de I Promessi Sposi, diretti e interpretati dal regista e attore Massimiliano Finazzer Flory.
Dopo i successi in 15 regioni, in prestigiose biblioteche come l’Angelica a Roma, la Marciana a Venezia, la Nazionale a Napoli e la Capitolare a Verona; venerdì 7 novembre ore 17.00 lo spettacolo sarà allestito negli Abruzzi presso la Biblioteca Provinciale dell’Aquila.
Il progetto è realizzato in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali, la Direzione Generale per le Biblioteche e con il patrocinio del Centro Nazionale Studi Manzoniani.
Per difendere le biblioteche come impresa del sapere, dichiara Finazzer Flory: “l’eredità di Manzoni è finita nelle biblioteche e là spesso giace, senza parola. Con il teatro vogliamo dare voce e volto a questa eredità. Con la biblioteca come altare dell’ascolto.”
Con questo progetto itinerante “il Ministero – ha dichiarato Rossana Rummo, direttore generale per le biblioteche – intende promuovere la rete delle biblioteche italiane come luoghi vivi e partecipati di conoscenza e di incontro e, al tempo stesso, valorizzare il patrimonio letterario italiano attraverso l’uso del linguaggio teatrale.”
Finazzer Flory interpreta attraverso un monologo i capitoli più significativi dell’opera di Alessandro Manzoni tra cui il prologo, i bravi e Don Abbondio, Fra Cristoforo e Don Rodrigo, L’addio ai monti, La rivolta del pane, l’Innominato e Lucia, la morte di Cecilia.
Questo suo lavoro è stato rappresentato in oltre 20 Paesi tra Europa, America, Asia e Australia.
“La mia messa in scena – dichiara Massimiliano Finazzer Flory – colloca il testo nel 1628 e mette l’accento sui dubbi e le domande dei personaggi, curvando i caratteri dei protagonisti come se potessimo origliare la loro coscienza, le loro inquietudini. I capitoli messi in scena parlano di noi, del nostro tempo. L’addio ai Monti è un addio a certezze che ritenevamo fondamentali perché incapaci di vedere altro. Allo stesso modo la rivolta del pane è oggi la rivolta della conoscenza, del bisogno di essa soprattutto da parte della gente più umile. Anzi è proprio l’umiltà la grande forza drammaturgica che orienta il testo e lo spettacolo. Per farci capire che la morte di Cecilia è la morte di tutti i bambini. Dei nostri. La pietà, così, diventa allora il terreno su cui la fede e la ragione possono e debbono trovare un accordo”.
LE RAPPRESENTAZIONI: Verona 8 maggio – Biblioteca Capitolare, con diretta mondiale su Tele Pace; Roma 20 giugno – Biblioteca Angelica; Napoli 24 giugno – Biblioteca Nazionale; Palermo 27 e 28 giugno – Archivio di Stato; Varese 3 luglio – Villa Panza; Udine 11 luglio – Biblioteca Civica Joppi;
Bergamo 12 luglio – Biblioteca Angelo Mai; Modena 8 settembre Accademia Milita; Bologna 9 e 10 settembre – Biblioteca Universitaria; Pisa 13 settembre – Biblioteca Comunale; Venezia 25 settembre – Biblioteca Nazionale Marciana; Catania 3 ottobre Università degli Studi; il 6 ottobre a Ferrara presso la Biblioteca Ariostea; a Perugia il 9 ottobre presso la Biblioteca San Matteo degli Armeni; il 23 ottobre a Torino presso il Circolo dei Lettori; il 27 e 28 ottobre a Trento presso la Biblioteca Comunale; il 5 novembre a Macerata presso la Biblioteca Statale; il 14 novembre a Milano presso la Biblioteca Nazionale Braidense; il 24 e 25 novembre alla Biblioteca Universitaria di Genova; il 26 novembre all’Università degli Studi di Padova. A Seguire Bari.