
VILLA SANT’ANGELO (AQ): – “Pur consapevoli dei tanti problemi e delle tante emergenze sociali, occupazionali ed economiche dell’Italia, rivolgiamo il nostro appello al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, un nostro coetaneo, affinche’ ascolti il grido di dolore che proviene da una terra bellissima e martoriata, che esige dignita’ e rispetto”. Lo scrivono studenti, professionisti, impiegati, operai, artigiani, imprenditori, tutti sotto i 45 anni, che da domani daranno il via a una “staffetta” dello sciopero della fame in segno di solidarieta’ con il sindaco di Villa Sant’Angelo, Pierlugi Biondi, che ha attuato questa forma di protesta da due giorni per far sentire la sua voce contro la situazione di stallo che si e’ venuta a creare relativamente alla ricostruzione post-sisma nel suo e in altri Comuni.
“Abbiamo scelto di combattere e di non fuggire, di sperare in un futuro per questi luoghi, di impegnarci per essi”, si legge nelle lettera. Per questo abbiamo deciso di sostenere la protesta di Pierluigi Biondi, sindaco del nostro paese, e reclamare con lui certezze per il processo di ricostruzione. Ogni giorno due di noi digiuneranno fino a che non arriveranno segnali chiari dal governo che L’Aquila, Villa Sant’Angelo e il cratere intero sono priorita’ nazionali e che non verranno abbandonati al loro destino. Cinque anni fa, in alcuni di noi, era forte la voglia di mollare tutto e ricominciare da qualche altra parte. Non l’abbiamo fatto – conclude la lettera-appello al premier – perche’ una comunita’ di destino si costruisce con l’esempio e con il sacrificio: nello studio, nel lavoro ma anche con l’impegno civico, come quello che oggi manifestiamo.
Ci dia un segnale, il premier, che e’ sensibile alle nostre rivendicazioni, e noi interromperemo lo sciopero. Pronti, pero’, a riprenderlo qualora le promesse auspicate dovessero essere disattese”.