
L’AQUILA: – “Possiamo confermare che noi abbiamo innanzitutto colto una consapevolezza da parte di tutte le istituzioni della complessita’, difficolta’ della situazione che permane in questa in citta’ e in tutto il cratere sismico con l’aggravante di una presenza significativa ma per adesso circoscritta, cosi’ ci dicono le indagini, della criminalita’ organizzata di stampo mafioso che si e’ accompagnata e seguita con un metodo corruttivo che ancora una volta ha avuto le sue conferme”. Lo ha detto l’on. Rosy, Bindi, nella conferenza stampa al termine della missione a L’Aquila della Commissione parlamentare antimafia da lei presieduta in citta’ per fare il punto della situazione sulle infiltrazioni mafiose nei lavori del post terremoto. “In questa regione – ha osservato – non si poteva parlare di una presenza delle mafie se non per i casi registrati sulla costa e in maniera particolare a Tagliacozzo (L’Aquila) tema oggi di attualita’ con l’ ulteriore tracciabilita’ dei patrimoni di Ciancimino che e’ emersa grazie al lavoro della Procura di Roma e quindi si puo’ affermare che la tragedia del terremoto e gli errori che sono stati compiuti nella fase immediata dell’ emergenza e della ricostruzione almeno in una prima fase hanno rappresentato un po’ anche il vettore di insediamento delle mafie”.