
L’AQUILA: – Il Mia Casa d’Abruzzo invita, ancora una volta, il Consiglio regionale ad approvare, nelle prossime sedute che già da martedi 11 marzo si svolgeranno a L’Aquila, una “Legge ad hoc” per la “ricostruzione e messa in sicurezza antisismica” degli alloggi danneggiati dal terremoto del 6 aprile 2009 ed una Legge per il “riscatto” degli alloggi ex-GESCAL e di Edilizia Residenziale Pubblica C’è, in Abruzzo ed a L’Aquila, la necessità e l’urgenza di accelerare la ricostruzione pubblica e la messa in sicurezza sismica di migliaia di alloggi e di edifici realizzati in zone e comuni ad alto rischio, per rendere concreto e possibile il ritorno alle normali condizioni di vita nelle aree colpite dal sisma, poiché sino ad ora nulla è stato fatto dai “soggetti attuatori” per la ricostruzione “pesante” degli edifici classificati E. E’ “incredibile” che il Provveditorato alle Opere Pubbliche, l’ATER e il Comune dell’Aquila non abbiano ancora aperto alcun cantiere per la ricostruzione delle Case E, pur in presenza delle Ordinanze della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3803 del 15.9.2009, n. 3805 del 3.9.2009 e 3808 del 15.9.2009 e nonostante i Decreti n. 23 del 15.11.2010 e n. 62 del 25.5.2011 emanati dal Commissario delegato alla ricostruzione Gianni Chiodi. Ed è “inaccettabile” che siano rimaste ancora inutilizzate le risorse economiche messe a disposizione dei “soggetti attuatori” della ricostruzione degli edifici classificati E di proprietà dell’ATER e del Comune dell’Aquila, mentre gli stessi sono “abbandonati” al degrado. Il Consiglio regionale, pur avendo approvato nella seduta straordinaria del 28 maggio 2013 un documento unitario con il quale si impegnava il Consiglio stesso, il Presidente Chiodi e la Giunta della Regione Abruzzo “ad avviare l’iter di approvazione di una legge regionale, partendo dai testi già depositati nella Commissione Speciale regionale per la ricostruzione post-terremoto”, non ha dato alcun seguito a tale impegno. Nel frattempo i Consiglieri di maggioranza Venturoni e Sospiri hanno presentato un Disegno di Legge n. 612/2014 con il quale si “sollecita” la vendita generalizzata ai prezzi del mercato immobiliare privato della Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Abruzzo, stabilendo che i proventi della vendita siano utilizzati all’80% per risanare il bilancio finanziario delle ATER che si ritrovano in condizioni di grave deficit e pre-dissesto economico finanziario. E tutto ciò si verifica in Abruzzo, mentre il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ed il Ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi annunciano la presentazione del “Piano Casa n. 2” attraverso il quale si prevede il rilancio e la riqualificazione della Edilizia Residenziale Pubblica, la costruzione di nuove Case Popolari, e la presentazione di un apposito Decreto Legge per consentire agli attuali Inquilini e Assegnatari di riscattare la propria abitazione nelle condizioni più favorevoli rispetto alla attuale vendita. Le famiglie abruzzesi attualmente assegnatarie di alloggio ATER – ex-IACP ed ex-GESCAL sono complessivamente 20.258 delle quali più del 57% per cento si ritrova a vivere con un reddito complessivo appena al di sopra del livello minimo di povertà, il 24% sotto al livello di povertà ed il restante 19% deve quotidianamente combattere per la sopravvivenza e in condizioni di estrema indigenza. La “vendita generalizzata” anche di interi edifici e caseggiati popolari, sconvolgerà la vita quotidiana di queste famiglie, molte delle quali, non avendo i mezzi economici per acquistare in contanti e nemmeno con un mutuo ipotecario la loro attuale abitazione, saranno sottoposte a “mobilità obbligatoria”, abbandonate in balia del mercato delle locazioni private ed in nero, mentre la maggior parte di esse perderanno, per sempre, un diritto acquisito, come quello al riscatto.
Pio Rapagnà – ex Parlamentare