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Avviata una petizione pubblica a sostegno del Patrimonio Artistico e dello Sviluppo Economico.

Pubblicato da Redazione
martedì, 21 Gennaio 2014 - 11:34
in Cultura

L’AQUILA: – di Felice d’Adamo – Tutto il bello del Bel Paese lancia il Grande Progetto Italia per l’Arte e lo Sviluppo Economico, una petizione popolare che sarà inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dei Beni Culturali, al Parlamento Italiano, alla Commissione Cultura del Parlamento Europeo. L’iniziativa si propone di stimolare istituzioni pubbliche e operatori privati per la valorizzazione dei musei e dei luoghi d’arte, con un vasto piano di iniziative, collaborazioni, assunzioni, ampliamento dei servizi e degli orari di apertura, per un forte rilancio della cultura, del turismo e dell’economia. Per lo sviluppo economico dell’Italia occorre una corsia privilegiata per la valorizzazione delle bellezze artistiche, architettoniche e storiche. Il ricchissimo e inestimabile patrimonio deve essere il motore del rilancio e di una vasta programmazione a partire dalle ricchezze esclusive che il nostro Paese ha e che nel passato hanno fatto dell’Italia la meta preferita di studiosi, artisti, semplici appassionati del bello. Basti pensare al Grand tour, che per secoli ha portato in Italia innumerevoli visitatori, da Goethe a Byron, da Stendhal a Dupaty, a Brydone, al conte di Sunderland Henry Spencer, facendo nascere una vera e propria “italiamania”. Il viaggio in Italia era una tappa indispensabile del percorso culturale di ogni europeo. E proprio dall’arte e dalla ricca tradizione culturale sono nati la grande sensibilità, l’eleganza, la raffinatezza e il fascino del made in Italy.
Lo stato di degrado e i rischi di danni irreparabili al sito archeologico di Pompei hanno fatto scattare l’allarme dell’Unesco e la sensibilità dell’Unione Europea, ed è stato avviato il Grande Progetto Pompei. Ora con il Grande Progetto Italia si mira a porre in primo piano le innumerevoli bellezze artistiche disseminate nel nostro Paese; molte opere di grandissimo pregio sono ancora nascoste in scantinati e siti interrati, altre frequentemente trafugate e dirette a collezioni e musei stranieri. Occorre estendere l’attenzione a tutto il patrimonio artistico e storico nazionale, valorizzarlo pienamente, per lo sviluppo della cultura ma anche per un forte rilancio dell’economia. Le visite ai musei e alle città d’arte sono un potente volano per lo sviluppo economico con un indotto attualmente molto limitato ma con prospettive eccezionali. Trasporti, strutture di accoglienza, ristorazione, editoria sono alcune delle realtà che beneficiano direttamente del movimento turistico legato alle bellezze artistiche e che fanno da traino anche per attività e produzioni apparentemente lontane dall’ambito artistico. C’è chi cerca di ridurre la forte tradizione umanistica del nostro Paese, che appassiona molti giovani e che andrebbe invece valorizzata, anche con la creazione di molti posti di lavoro presso le strutture d’arte. Rincorriamo produzioni in cui altri paesi sono molto più forti di noi, anche per le minori tutele del lavoro, e purtroppo non valorizziamo pienamente la nostra principale “materia prima”, che è proprio il patrimonio artistico, storico e naturalistico. Nello stesso ambito artistico non siamo in grado di attivare iniziative di sistema-paese e perdiamo eccezionali opportunità. I confronti con i grandi paesi europei, che hanno un patrimonio artistico di gran langa inferiore a quello dell’Italia, sono impietosi: basti pensare che il Louvre di Parigi ha un numero di visitatori ben sei volte superiore a quello degli Uffizi di Firenze, ricchissimo di opere d’arte di primissimo piano.
Per l’attuazione del Grande Progetto Italia occorre una immediata messa a punto di un vasto progetto di iniziative, collaborazioni, assunzioni di personale qualificato, orari prolungati di apertura dei musei e dei siti d’arte, coinvolgimento del volontariato; necessaria anche l’istituzione di una Scuola di alta specializzazione per professionisti specializzati nei diversi ambiti dell’arte, una qualificata promozione dei nostri tesori anche all’estero, un’educazione all’arte che dovrebbe essere presente nei programmi scolastici di tutti gli indirizzi. La scuola ha un ruolo essenziale nella conoscenza dell’arte e nell’educazione al bello, che hanno positivi riflessi anche in tutte le altre discipline, e dovrebbe impegnarsi per eliminare gli spettacoli penosi di comitive di studenti che si aggirano per i musei annoiati, distratti e chiassosi.
E’ urgente mettere a punto un grande piano nazionale per l’arte e il turismo. Occorre mobilitarsi per reperire fondi, ma ci sono anche innovazioni a costo zero, e non è possibile nascondersi dietro l’alibi delle scarse risorse disponibili. Le risorse vanno cercate nel bilancio nazionale (l’Italia è al penultimo posto negli investimenti per la cultura fra i paesi dell’Ocse), nei fondi europei, nel coinvolgimento di sponsor anche in campo internazionale, nella collaborazione di enti locali, tour operator, agenzie turistiche, operatori commerciali, che ricevono i maggiori e più diretti benefici economici dal movimento turistico. Per la riuscita dell’iniziativa sono necessarie norme trasparenti e rigorose per appalti, assunzioni e ogni operazione legata al Grande Progetto Italia. Insieme a un forte impegno educativo e informativo occorrono severi controlli, precise responsabilità individuali, chiare sanzioni per inadempimenti. Il futuro può passare anche attraverso un Grande Progetto Italia, nel segno della cultura e della legalità.

 
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