
L’AQUILA: – Iniziano oggi, all’Aquila, gli interrogatori delle otto persone indagate nell’inchiesta su presunte tangenti nella ricostruzione post terremoto, la prima che coinvolge il Comune e che ha causato le dimissioni prima del vicesindaco, Roberto Riga, indagato, poi del sindaco, Massimo Cialente, non indagato.
Oggi sarà la volta delle persone denunciate a piede libero. Oltre a Riga, come si legge anche su Abruzzo Web, davanti ai pm sfileranno Mario Di Gregorio, direttore del settore Ricostruzione pubblica e patrimonio del Comune dell’Aquila, sospeso dall’incarico, Fabrizio Menestò, ingegnere di Perugia, e Daniele Lago, imprenditore di Bassano del Grappa (Vicenza), presidente e amministratore delegati della Steda Spa, grande accusatore degli amministratori e degli ax amministratori comunali.
Sempre nella giornata di oggi il gip fisserà la data degli interrogatori per le quattro persone finite agli arresti domiciliari, secondo l’ordinanza per 15 giorni: si tratta di Pierluigi Tancredi, 60 anni, attuale dirigente dell’Asl n.1, all’epoca dei fatti consigliere comunale delegato per il recupero e la salvaguardia dei beni costituenti il patrimonio artistico della città; Vladimiro Placidi (57), ex assessore comunale alla Ricostruzione dei beni culturali durante l’ultimo periodo del primo mandato del sindaco Cialente, nonché ex direttore del disciolto Consorzio dei beni culturali della Provincia dell’Aquila; Daniela Sibilla (38), dipendente del Consorzio beni culturali e già collaboratrice di Tancredi durante i suoi mandati di assessore, e Pasqualino Macera (56), all’epoca dei fatti funzionario responsabile Centro-Italia di Mercatone Uno Spa.
Intanto, due giorni fa gli uomini della Squadra Mobile della Questura dell’Aquila hanno ascoltato come persona informata sui fatti il vice direttore sanitario della Asl numero 1 Sabrina Cicogna, in relazione all’appalto per la ricostruzione del suo immobile gestito dal Consorzio Altomac, citato nell’ordinanza del gip tra gli episodi di favoritismi alla impresa Steda in cambio di tangenti, nonostante il lavoro non fosse andato a buon fine.