L’AQUILA: – C’è chi rideva, c’è chi ha perso mogli, mariti, figli, padri, madri. E c’è anche chi col terremoto del 2009 ha fatto bingo. Capita così che Tiziana Ussorio, cognata del sindaco Massimo Cialente, sia riuscita quasi a triplicare i soldi spesi per acquistare una casa nel 2004, grazie alla generosità di quel Comune che adesso pretende gli affitti dai poveri cristi che ancora alloggiano nel Progetto Case, lo scrive in un articolo il quotidiano Il Tempo, oggi in edicola. E chissà quanto ci rimarranno, considerando l’aria che tira in quanto a ricostruzione. La signora Ussorio, dunque, nel 2004 acquista un immobile in via Luigi Sturzo, pagandolo 180mila euro. La Banca di Credito cooperativo di Roma gli concede un mutuo di 130mila euro. Quella notte maledetta del sei aprile 2009 la città dell’Aquila viene giù per un terremoto di magnitudo 6.3 e la casa della signora Ussorio, cometante altre, è completamente distrutta. Nel 2010 la donna chiede allo Stato di subentrare nel debito residuo e vende alla Fintecna l’unità immobiliare, prosegue l’articolo. Nel frattempo è intervenuta una stima dell’Agenzia del territorio che fissa in 163mila euro il valore dell’immobile. La Fintecna, quindi, versa 126mila euro alla Banca per estinguere il mutuo (in 5 anni ha pagato solo 4000 euro?) e altri 36mila euro alla cognata di Cialente. Ma non è tutto. Nonostante sia stata sostanzialmente risarcita della perdita, la Ussorio si presenta al Comune dell’Aquila e chiede un contributo per acquistare una nuova abitazione. La domanda risale al 30 giugno del 2011. Pronta la risposta del Comune che in un batter di ciglia le concede un contributo di ben 385mila euro, contraddicendo la prima valutazione dell’ex Ute. Per lo stesso immobile, dunque, la cognata del sindaco ha ottenuto prima il rimborso da parte di Fintecna, poi il contributo, ben più sostanzioso, da parte dell’amministrazione. Ma non è tutto. No, perché la signora Ussorio non è affatto contenta dei soldi ricevuti, e visto che non ritiene congrua la valutazione del Comune presenta un ricorso al Tar Abruzzo. Vuole avere 615mila euro. il Comune è quindi costretto a costituirsi. «Dalla ricostruzione dei fatti – si legge nella memoria di costituzione che l’avvocato del Comune Domenico de Nardis presenta – emerge come dalle operazioni descritte l’odierna ricorrente ha tratto un indubbio vantaggio. In buona sostanza, nell’arco di un tempo molto breve, il valore dell’immobile si è praticamente triplicato, quindi non si comprende per quale motivazione la ricorrente non si ritenga soddisfatta dei contributi riconosciuti». In fondo, commenta sarcastico l’avvocato de Nardis, «è bene rammentarlo, ha subìto un terremoto, e non vinto alla lotteria», conclude l’articolo de Il Tempo.