
L’AQUILA: – Il Gran Sasso Science Institute vola sul New York Times in memoria delle 311 vittime del terremoto di L’Aquila del 6 Aprile 2009, tra cui 55 studenti universitari. Telescopio Alma scopre uno scrigno di polveri cosmiche nella Supernova 1987A, una fucina interstellare per nuove generazioni di stelle e pianeti, a quasi 168mila anni luce dalla Terra. La SN1987A è la più vicina esplosione di supernova dopo quella osservata da Keplero nella Via Lattea nell’Anno Domini 1604. Si prevede che in pochi milioni di anni altre quattro stelle di classe LBV esploderanno come supernovae nella nostra Galassia. Luminosissimo e con il suo caratteristico colore rosso-arancio, Betelgeuse, l’astro principale della costellazione di Orione è una gigante rossa, molto più massiccia e grande del nostro Sole. Eta Carinae non scherza. Da non confondere con le stelle novae, come la Nova Centauri 2013. Scoperto per la prima volta un sistema solare alieno formato da due nane bianche e una pulsar: le sue caratteristiche ne fanno un test per la Relatività Generale di Einstein e per il principio di equivalenza. Si chiama KOI-314c, si trova a 200 anni luce dalla Terra ed è il più leggero fra tutti i pianeti extrasolari di cui si abbia una misura sia della massa sia delle dimensioni. La sua densità è appena del 30 percento superiore a quella dell’acqua ed è stato scoperto setacciando i dati del telescopio spaziale Kepler a caccia di esolune ed esopianeti simili alla Terra nella Via Lattea. Di 3500 candidati 208 pianeti sono già stati confermati. Ne sono stati scoperti altri cinque, due dei quali sono di gran lunga più grandi della Terra. Gran parte degli esopianeti più piccoli di 1,5 volte il raggio della Terra potrebbero contenere Silicati, Ferro, Nickel e Magnesio, elementi cucinati nelle supernovae ed alla base sei pianeti rocciosi nel nostro Sistema Solare.