
L’AQUILA: – L’elezione della “senatrice” Stefania Pezzopane alla Direzione Nazionale del PD non è stata una sorpresa; semmai ha dimostrato che il rivoluzionario rottamatore4, Matteo Renzi, opera senza licenza. Già perché la licenza non gli è stata data dalla popolazione aquilana e, tantomeno, da tutto quel PD che il Sindaco di Firenze ha ereditato. Visto come sono andate le cose (ovvero le scelte in termini di porcellum aquilano?) perché non inglobare anche il Signor Cialente che si è speso (speso si fa per dire ) per quel Cuperlo al quale è spettato quel poco che resta della vecchia anima della “Sinistra”.L’elezione alla Presidente del PD Nazionale non è, infatti, pari allo sgarbo fatto agli aquilani (o no?!). In ogni caso, caro Renzi, mi hai deluso. Se Tu fossi un vero rottamatore con licenza. Avresti dovuto immediatamente tagliare i “doppi incarichi”: chi è in Parlamento o nella Direzione di un partito deve optare per un solo incarico. Rimedi allora con l’acquisizione del Cialente nel Consiglio Nazionale; obblighi Cialente e la Pezzopane a confrontarsi direttamente nel partito, liberando il governo della “Pompei Aquilana” e, soprattutto, della popolazione aquilana che ne stanno subendo di tutti i colori. In fondo che Le sto chiedendo! O nel PD si ha licenza ufficiale per un altro governo delle larghe intese? Glielo dico da giornalista indipendente, di credo siloniano, che all’occorrenza, sa sbattere la porta in faccia, a quanti esprimono la vera antipolitica democratica attraverso il Palazzo conquistato con sibillini raggiri.
Emidio Di Carlo
Giornalista indipendente
Chi ha avuto avuto avuto e chi ha dato dato dato scordammoce passato paisà.
Con la vicenda giudiziaria in corso, che ha chiamato in causa, in particolare,l’Assessore alla Promozione Culturale, della regione Abruzzo, ora il Presidente Chiodi è corso al riparo: prima ha tolto la delega all’Assessore, poi ha subito effettuato la chiamata del proprio personale per un corso della Regione finalizzato alla conoscenza delle regole per l’anticorruzione. Bravo, viene subito da esclamare, ma… Intanto si è alla fine dell’anno contabile e i fatti dimostrano che “chi ha avuto avuto avuto e chi ha dato dato dato, scordammoce passato paisà”; con tutte le conseguenze per quella vera politica culturale realizzata da decine di associazioni non profit lasciate a secco. Altra considerazione è poi sulle lezioni relative all’anticorruzione. Anche quando c’è una buona normativagli assssori dell’Imperatore di turno la ignorano convinti che la gestione debba soddisfare soltanto il proprio diretto elettorato.
Emidio Di Carlo
Operatore culturale