L’AQUILA: – E’ stato proclamato per il 10 dicembre prossimo lo sciopero dei dipendenti della Giunta Regionale d’Abruzzo. Lo sciopero – comunicano le Rsu e i sindacati di categoria – verra’ effettuato nelle ultime tre ore di ciascun turno di lavoro ed i lavoratori manifesteranno dalle ore 14 dinanzi la sede dell’Aquila del Consiglio regionale d’Abruzzo. E’ la prima volta – si legge nella nota sindacale – che i dipendenti della Giunta regionale scendono in piazza per rivendicare i loro diritti e denunciare scelte sbagliate che sono state poste in essere dall’esecutivo regionale. La soppressione degli enti strumentali della Regione Abruzzo ha portato grosse inefficienze sulla funzionalita’ dei servizi ed incrementi di costi per i cittadini abruzzesi. Basti pensare che neanche otto mesi dopo aver soppresso l’Arssa ed aver disposto il trasferimento di oltre 280 unita’ lavorative presso la Regione Abruzzo, con la Legge Regionale 42/2012 si e’ disposto il trasferimento di molte funzioni svolte dall’ex Arssa al Consorzio di Bonifica Ovest (senza il contestuale passaggio di personale, in violazione delle norme nazionali), trasferendo al Consorzio beni immobili e risorse per 600 mila euro annui e la possibilita’ di trasferire ulteriori risorse economiche. Mentre i cittadini abruzzesi stanno pagando le scelte sbagliate della politica – prosegue la nota – i lavoratori pagheranno direttamente attraverso la forte riduzione delle risorse per il loro salario di produttivita’, da ripartire secondo i criteri meritocratici individuati dalla stessa Giunta regionale. La perdita media pro-capite sara’ superiore ai mille euro. Al fine di evitare tali decurtazioni sono state presentate due proposte di legge da parte dei consiglieri Maurizio Acerbo e Lanfranco Venturoni che incrementano il fondo del personale del comparto attraverso una decurtazione del fondo della dirigenza. Due leggi che dunque non gravano sulle spalle dei cittadini abruzzesi ma che, in una situazione di grave difficolta’, consentono un riequilibrio dei fondi contrattuali. I sindacati e le RSU con lo sciopero e la manifestazione di martedi’ prossimo chiederanno ai consiglieri regionali l’approvazione della legge.