
L’AQUILA: – Appartamenti costati fino al 158% in più rispetto ai prezzi di mercato, criminalità infiltrata negli appalti, fondi europei spacciati per soldi italiani, lavori nel centro storico praticamente inesistenti e qualità delle ristrutturazioni spesso scadente. E’ la fotografia dell’Aquila, della sua ricostruzione dopo il sisma del 2009 che l’inviato dell’Europa ha consegnato a Bruxelles. Un dossier anticipato dal quotidiano La Repubblica che oggi sarà presentato in anteprima a L’Aquila e che giovedì prossimo (7 novembre) sarà discusso al Parlamento Europeo con tanto di diretta streaming.
“La situazione del centro storico – scrive nel suo report Soren Sondergaard, membro della Cont, la commissione di controllo del bilancio di Bruxelles – rimane sostanzialmente invariata. In quattro anni solo un paio di edifici (uno pubblico ed uno privato) sono stati ricostruiti nella cosiddetta zona rossa”. Arrivato per la prima volta nel capoluogo abruzzese nel 2010 Sondergaard, insieme al collaboratore Roberto Galtieri, ha visionato e preso in esame tutto ciò che la ricostruzione riguarda: cosa e come è stato fatto, cosa invece non è stato fatto, quali fondi sono stati utilizzati, qualità delle imprese che ai lavori partecipano e via dicendo. E il risultato è un giudizio semplicemente negativo.
Fondi europei e scarsa qualità dei lavori
“Nelle case e nelle scuole – si legge ancora nel dossier – non ci sono pannelli a indicare che sono state costruite con i fondi Ue… ma al contrario ci sono pannelli che specificano ‘edifici realizzati con donazioni da enti privati e amministrazioni locali’”. E anche la qualità delle opere, a prescindere da chi le ha pagate, lascia alquanto a desiderare: “Il materiale è generalmente scarso… impianti elettrici difettosi… intonaco infiammabile… alcuni edifici sono stati evacuati per ordine della magistratura perché ‘pericolosi ed insalubri’… quello di Cansatessa è stato interamente evacuato (54 famiglie) e la persona responsabile dell’appalto pubblico è stata arrestata e altre 10 sono indagate”.
Infiltrazioni negli appalti e silenzio delle “competenti autorità”
Le notizie forse peggiori arrivano poi dal capitolo criminalità: “Un numero di sub appaltatori non disponeva del certificato antimafia obbligatorio. (…) Un latitante è stato scoperto nei cantieri della Edimo, che è una delle 15 imprese appaltatrici. Una parte dei fondi per i progetti CASE e MAP sono stati pagati a società con legami diretti o indiretti con la criminalità organizzata… ma le competenti autorità italiane non hanno ancora resi pubblici questi dati”.
Costi lievitati
Solo il calcestruzzo è costato 4 milioni più di quanto preventivato. Ben 21 invece i milioni spesi in più per i pilastri dei palazzi. Appartamenti costati il 158% in più rispetto ai reali valori di mercato e 42% degli edifici realizzato con fondi europei e non italiani, come invece l’ex premier Silvio Berlusconi ha sempre sostenuto. Cifre queste contenute nel dossier di Sondergaard ma fornite e “certificate” dalla Corte dei Conti europea.
(rainews24.it)