L’AQUILA: – Il gruppo criminale operava su tre livelli: uno a livello internazionale (il Gruppo degli albanesi); uno che gestiva i trasporti (il Gruppo dei corrieri); uno che gestiva lo spaccio (il Gruppo Gargivolo). La centrale della droga, in particolare dell’eroina, si trovava a Pescara nel quartiere di Rancitelli. L’ operazione ha visto il coinvolgimento di 200 militari che hanno fatto irruzioni in appartamenti, garage e piccoli negozi. Nel corso della conferenza stampa, Il pm Di Martino ha evidenziato come ‘la droga, l’ eroina in particolare, era prodotta in Afganistan, importata da organizzazioni albanesi stoccata in Kosovo e in Macedonia, mentre il trasporto era curato da organizzazioni serbe che recuperavano anche i corrieri da varie nazionalita’ e poi trasferitesi in Italia dove operavano cellule albanesi. L’ inchiesta e’ stata all’ inizio parcellizzata – ha aggiunto – e solo negi ultimi tempi e’ stata gestita cmplessivamente dalla Procura dell’Aquila che e’ riuscita con il Ros a ricostruire le fila che se guardate separatamente non avrebbero dato lo spessore criminale di questi soggetti e non avrebbero consentito i risultati di oggi’. La Picardi ha aggiunto come la maggior parte dei sequestri sono avvenuti in Abruzzo e come i due terzi degli arrestati sono abruzzesi, soprattutto di Pescara. Sotto ‘copertura’ sono stati sequestrati complessivamente 13 chilogrammi di eroina. Si tratta – ha detto la Picardi – di un quantitativo non indifferente. Il carabiniere con tre collaboratori di giustizia hanno avuto la capacita’ di trasportare la droga dalla cellula dei corrieri fino in Abruzzo’. Per il comandante del Ros, il generale Mario Parente ‘l’ operazione ha evidenziato l’ importanza della cooperazione internzionale fra varie forze di polizia e riuscire a penetrare la mafia albanese con personale sotto copertura e mantenere una credibilita’ e’ un merito che va riconsciuto a chi ha operato. Un plauso va all’ Arma territoriale, ai comandi provinciali abruzzesi che sono stati tutti mobilitati per l’ operazione odierna’. Per il referente italiano di Europol, ill dottor Galgani, ‘molto importante e’ stata la comunicazione giunta dai reparti operanti alla quale noi abbiamo risposto offrendo input ovvero la nostra attivita’ di analisi e di identificazione delle convergenze investigative’.