
L’AQUILA: – Il CRESA, Centro Studi delle Camere di Commercio abruzzesi, nell’ambito della sua attività di studio e di ricerca, ha avviato un progetto congiunto con l’ Unione nazionale delle Camere di Commercio, finalizzato alla valutazione del valore aggiunto nei 305 comuni della regione Abruzzo. Il progetto scaturisce dalla necessità, avvertita da parte di soggetti pubblici e privati, di ottenere dati economici territorialmente disaggregati. “Il progetto – come sottolinea il Presidente del Cresa Lorenzo Santilli – ha come obiettivo quello di implementare il monitoraggio dello stato e dell’evoluzione dei sistemi economici disaggregati territorialmente. L’ambito territoriale comunale ha notevoli potenzialità di utilizzo anche per valutazioni di aggregati intermedi di particolare interesse (distretti industriali, sistemi locali del lavoro ecc.).” Il valore aggiunto, insieme con il Pil, rappresenta uno degli aggregati di contabilità nazionale di maggiore importanza perché ad esso si lega la valutazione dell’apporto dei settori economici alla formazione del prodotto e del livello di crescita economica dei territori. Il lavoro, sviluppato nell’ambito della collaborazione tra il Centro Studi dell’ Unione nazionale delle Camere di Commercio ed il Cresa, riguarderà la stima del valore aggiunto per gli anni 2008 e 2012; un confronto storico particolarmente delicato e complesso alla luce anche dei danni provocati in molti territori della regione dal sisma del 2009. “Un lavoro così particolarmente complesso – precisa il Presidente Lorenzo Santilli – conferma il Cresa come centro di eccellenza nel mondo della ricerca e degli studi economici e sociali, ed aumenta la volontà di partner importanti a voler collaborare e/o lavorare con la nostra struttura.” “La ricerca- evidenzia il Direttore del Cresa Francesco Prosperococco – si svilupperà con una articolazione settoriale per macrosettori di attività economica (agricoltura, industria,costruzioni, terziario e Pubblica Amministrazione). Lo scopo del progetto sarà raggiunto attraverso lo sviluppo di un modello di lavoro esportabile, congiuntamente all’Unione nazionale delle Camere di Commercio, in altre realtà regionali, con l’obiettivo di colmare una lacuna informativa particolarmente rilevante nei contesti territoriali del nostro Paese. Infatti – continua il Direttore Prosperococco – le stime attualmente a disposizione per il valore aggiunto sono relative solo alle 107 province italiane; con questo progetto sarà possibile spingersi sino all’analisi a livello degli 8093 comuni italiani”.