
L’AQUILA: Entra in Polizia nel 1988 e da lì non ha più smesso di servire lo Stato. Vittorio Rizzi è il nuovo questore dell’Aquila dal 31 luglio scorso.
Rizzi sembra voler dare una svolta decisa al percorso-sicurezza che riguarda gli aquilani e il loro territorio. Si è rivelato felice ed orgoglioso di poter mettere a disposizione della questura aquilana il know-how conquistato in “zone calde” come le questure di Bologna, Milano e Roma. Ha le idee chiare e propositi concreti e fattibili. La sicurezza come comune denominatore in un percorso di collaborazione con agenti e cittadini.
L’ordine pubblico e la tranquillità sono alcuni dei pilastri del post-terremoto, ogni aquilano ha il diritto di vivere e muoversi in sicurezza sul territorio cittadino.
Rizzi ha fatto intendere ai microfoni della nostra emittente “Radio L’Aquila 1”, in un’intervista rilasciata in maniera spontanea e sincera, di voler raccogliere proposte serie e pragmatiche senza scadere in ipocriti buonismi o facili istinti di rivalsa. Il contrasto alla criminalità presuppone soprattutto una collaborazione ed un’organizzazione efficaci in modo tale da non vanificare l’eccellente lavoro delle Forze dell’Ordine e impediscano ai delinquenti di farla franca, come spesso è accaduto. E poi ci sono aspetti pratici come per esempio mezzi d’investigazione, sorveglianza, pattugliamento e soprattutto l’impiego a breve dei cosiddetti “aggregati” in grado di garantire il presidio della Città Capoluogo per contrastare oltre i delinquenti anche balordi, spacciatori e sbandati.
Gran parte della fiducia che gli aquilani ripongono nelle istituzioni dipende anche da quanto le stesse istituzioni sappiano garantire la sicurezza sul territorio peraltro già messo a dura prova da uno smisurato numero di reati predatori e contro il patrimonio. Rizzi vuole elaborare, dunque, anche in questo campo delle soluzioni risolute, all’occorrenza severe ma, ci auguriamo, lontane da estremismi e populismi politici. Ce e glielo auguriamo di cuore. Buon lavoro, Questore.
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