L’AQUILA: – “Nonostante il Decreto legge Balduzzi del dicembre 2012 e l’Accordo Stato-Regioni abbiano dettato delle linee guida per il riconoscimento della maggiore estensione possibile al diritto all’accesso alle cure degli stranieri, la realtà amara e che la regione Abruzzo pur avendo recepito formalmente il citato accordo di dicembre, di fatto non prevede l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale ad oggi non permette al fanciullo straniero irregolare di AVERE UN PEDIATRA DI BASE come hanno fatto la Toscana, la Puglia e leMarche che assicurano il pediatra di libera scelta ai minori stranieri anche irregolari”. Commenta cosi il consigliere straniero aggiunto al comune dell’Aquila Gamal Bouchaib il divieto di accesso nelle asl abruzzesi ai minori stranieri irregolari ad un pediatra di base.
“Innanzitutto la regione Abruzzo ignora ‘che, come confermato dal tribunale di Milano, il minore non può mai essere considerato irregolare essendo non espellibile ai sensi dell’art. 19 della legge italiana sull’immigrazione’. Inoltre sia l’art. 35 della stessa legge, sia la Convenzione ONU per i diritti del fanciullo garantiscono il diritto di un minore di ‘beneficiare dei servizi medici’ senza alcuna discriminazione, indipendentemente dalla nazionalità, regolarità del soggiorno o apolidia Recentemente anche la Conferenza Stato Regioni è intervenuta su questi temi prevedendo nell’accordo sull’accesso dei migranti ai servizi sanitari, e il riconoscimento del pediatra di libera scelta anche per i minori senza regolare permesso di soggiorno” continua Gamal.
“Metterò all’attenzione del consiglio comunale una mozione con la quale si chiede alla Conferenza Stato Regioni e il Ministero di fare chiarezza e vincolino le Regioni ad assicurare il pediatra per i minori stranieri, non solo perché la tutela della salute e dei diritti dei minori è garantita a livello nazionale e internazionale, ma anche per ragioni di “convenienza”: una certa ed estesa assistenza di base, infatti, ridurrebbe i costi derivanti da ritardi nelle cure e da un uso inappropriato del pronto soccorso e dei ricoveri” conclude il consigliere.