L’AQUILA – “Apprendiamo a mezzo stampa dell’affidamento dei lavori per la realizzazione delle opere di difesa dal rischio valanghe nella zona di “Portella” e “Vena Rossa” – Gran Sasso d’Italia, territori particolarmente colpiti nel gennaio 2017, dopo abbondanti nevicate, da una serie di fenomeni valanghivi di notevole portata che bloccarono la strada sottostante e danneggiarono in modo considerevole la vegetazione esistente e che, nonostante evidenti ripercussioni per le attività ricettive della zona e il raggiungimento delle abitazioni private, per anni sono stati dimenticati.
Appare, dunque, sconfortante l’enfasi con cui si annunciano solo oggi opere che si sarebbe dovuto e potuto realizzare per la messa in sicurezza di un’area strategica del Gran Sasso, quella della “Villetta”, con operatori turistici, residenti e portatori di interesse tutti che l’hanno attesa per troppo tempo”, affermano in una nota i Consiglieri Comunali di “Il Passo Possibile” Elia Serpetti, Emanuela Iorio, Massimo Scimia, Alessandro Tomassoni.
“Un problema per la cui soluzione “Il Passo Possibiole” si è battuto fin dall’inizio, in primis con un’interrogazione d’inizio 2023 con cui denunciammo la colpevole inerzia da parte dell’Amministrazione di centro-destra a fronte delle ingenti risorse a disposizione per 1,6 milioni di euro, e – torniamo a dire – ciò non fa che stonare con gli odierni toni trionfalistici di alcuni suoi rappresentanti istituzionali, visto che, peraltro, non è dato sapere se si farà in tempo a ultimare gli interventi oggi solo annunciati e a rendicontare nei termini perentori imposti dall’UE le somme stanziate all’uopo da Regione Abruzzo sul PNRR (NUOVI PROGETTI – MISSIONE 2 -COMPONENTE 4 SUB INVESTIMENTO 2.1B) e con il Comune soggetto attuatore ( già dal 2021!, D.G.C. n. 3/2021).
A nostro avviso ciò è frutto dell’incomprensibile “metodo di lavoro” con cui chi governa la città tende a rincorrere costantemente i rimedi piuttosto che definire, sinergicamente con i rappresentanti del territorio montano, un’attenta programmazione volta a prevenire le tante criticità e disfunzioni ormai note da tempo e le cui soluzioni da noi sono state più volte responsabilmente proposte in Commissione e in Consiglio.
Si pensi alla mozione del febbraio 2020 relativa al Piano di sviluppo del Gran Sasso d’Italia con cui l’intero Consiglio impegnava il sindaco e la giunta comunale ad attivare le procedure per la predisposizione dei progetti per le infrastrutture utili per una maggiore fruibilità ai fini turistici e ricettivi dell’area del Gran Sasso. Quali impegni presi allora sono stati rispettati?
E’ l’ennesima riprova dell’incapacità gestionale, sia a livello amministrativo che politico, del Comune sul Gran Sasso, misurata in tempi recenti soprattutto sullo “stato di salute” della sua partecipata C.T.G.S., ormai sull’orlo del baratro, e sull’annoso inutilizzo delle risorse RESTART (9,2, milioni di euro), che certificano più di tutte il fallimento di un’idea strategica e lungimirante sull’intero ‘prodotto’ montagna, come risorsa turistica ma anche territoriale ed identitaria nel senso più appropriato del termine, elementi imprescindibili di confronto sui quali continueremo a suggerire e pretendere soluzioni a beneficio degli utenti e dei cittadini tutti”, concludono i rappresentanti di “Il Passo Possibile”.