L’AQUILA – Il dolore muto delle donne in musica e parole. Successo del Melologo “Zittita!”, tratto dall’opera letteraria pluripremiata della giornalista, scrittrice e saggista Monica Pelliccione, andato in scena ieri all’auditorium del conservatorio Casella dell’Aquila.
Il testo teatrale, che ha debuttato lo scorso anno al festival del Melologo di Como, ed è stato già rappresentato nei teatri di Milano e Como, affronta il delicato tema della violenza fisica e psicologica sulle donne.
L’evento, organizzato da Legambiente Abruzzo, dalla Onlus Antonio Padovani e dal conservatorio Casella, a chiusura della manifestazione “Puliamo il mondo dai pregiudizi”, è stato dedicato a Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato. Sul palco il maestro Sonia Grandis, voce recitante che ha adattato il testo e la compositrice, Rossella Spinosa, che lo ha musicato.
Presenti, oltra al presidente di Legambiente Abruzzo, Giuseppe Di Marco, al presidente della Onlus Padovani, Gianni Padovani, e al direttore del conservatorio, Claudio Di Massimantonio, numerose autorità civili e militari, oltre ad una delegazione nazionale di Legambiente. I saluti del sindaco, Pierluigi Biondi, sono stati portati dal consigliere, Laura Cococcetta.
Il racconto, alla base di questa produzione esclusiva di Lombardia Musica, pone lo sguardo sul mondo femminile, rappresentato in tutta la sua fragilità, in antitesi alla forza che deriva dai soprusi subiti nella sfera sentimentale, come in ambito professionale. Il titolo è emblematico di una condizione di inferiorità sociale che, nonostante le battaglie di rivendicazione dei diritti e posizioni nella scala gerarchica, caratterizza ancora il mondo del lavoro e condiziona i rapporti interpersonali tra uomo e donna.
Un’opera fuori dalle righe, incisiva ed efficace nella sintesi di un dramma, che si tramuta in violenza psicologica e in un esercizio improprio del potere, tipico di una certa gerarchia maschilista.
Al termine della manifestazione il circolo Legambiente Abruzzo Beni culturali è stato intitolato alla storica amministratrice nazionale di Legambiente, Rita Tiberi, aquilana. “Mai come in questo momento si avverte l’esigenza di riproporre al pubblico il tema del rispetto delle donne, in ogni ambito della sfera relazionale”, spiega Pelliccione, “Zittita ha dato voce alle tante donne che non ne hanno, costrette a subire, loro malgrado, violenze, angherie e soprusi. Strette nella morsa di relazioni sentimentali tossiche, di amicizie impure, di rapporti lavorativi malsani dove a dominare è il potere economico e gestionale dell’uomo. Lo spettacolo è stato dedicato a Giulia Cecchettin, vittima innocente dell’ego maschilista tramutato in dominio assoluto”.
“Far nascere un melologo, genere musicale che risale al 1.700, da un testo crudo e sofferente come quello di Zittita! è una sfida interpretativa”, affermano Spinosa e Grandis, “una storia che racconta di dipendenza, come moltissime di noi hanno provato sulla propria pelle, storie di violenza psicologica, debolezza. Abbiamo scelto di raccontare questa lotta di corpo e di anima in modo “alto”, unendo alla recitazione un’atmosfera musicale sacra, perché sacra è sempre la vita, e la vita di una ragazza che si affaccia alla speranza e al progetto di se stessa lo è ancor più. Perché per sconfiggere gli orchi dobbiamo armarci di tanta consapevolezza e forza interiore”.
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