L’AQUILA – Grande partecipazione al dibattito organizzato dal Circolo di Sinistra Italiana L’Aquila dal titolo “Terra fa rima con guerra”, svoltosi ieri presso l’auditorium della CGIL.
La platea molto attenta e coinvolta anche emotivamente ha ascoltato con interesse gli interventi della giornalista e scrittrice di “The Palestine Chronicle” Romana Rubeo e di Maya Issa, attivista e presidentessa del Movimento Studenti Palestinesi in Italia.
Agli esiti si è svolto un dibattito con numerosi interventi che hanno evidenziato come innanzitutto l’attacco di Hamas del 7 ottobre non può non lasciare sgomenti e deve incrociare la più netta delle condanne, come sempre deve essere quando vite civili e innocenti vengono spezzate.
Sarebbe però devastante distogliere lo sguardo da quello che rischia di accadere e che sta già accadendo a Gaza, con centinaia di morti in maggioranza bambine e bambini, dove più di due milioni di persone si trovano in una trappola senza uscita. Più del 50% di chi vive a Gaza ha meno di 15 anni, bambini e adolescenti che dalla loro nascita hanno vissuto solo privazione e violazione dei loro diritti umani.
Condivisa da tutte e tutti la preoccupazione che saranno proprio loro a pagare, ancora una volta, il prezzo più alto, non sarà Hamas a subire le conseguenze del suo attacco. Che a questa popolazione già adesso si impedisca l’accesso a beni essenziali e vitali quali cibo, acqua o elettricità è esplicitamente un crimine contro l’umanità che non può trovare alcuna giustificazione e che non farà altro che creare nuove vittime e nuove ferite.
“Tutto quello che stiamo vedendo dovrebbe richiamarci alle nostre responsabilità, afferma il segretario del circolo di SI, Pierluigi Iannarelli, quelle presenti e quelle passate. Siamo colpevoli di aver dimenticato per troppi anni la causa palestinese e i diritti legittimi di quel popolo, di averli lasciati sempre più isolati, di aver rafforzato Hamas e di aver lasciato fare governi israeliani sempre più aggressivi e atroci. Abbiamo lasciato che a loro fosse da sempre arrogantemente negato il diritto ad un proprio stato, alla propria autodeterminazione, e che a loro pezzo dopo pezzo fosse sottratto e illegalmente occupato il loro territorio, a sfregio di numerose dichiarazioni delle Nazioni Unite. Non possiamo oggi far finta che tutto ciò non sia mai esistito”.
“La pace e la diplomazia proprio nel mezzo della disperazione, sono le uniche soluzioni che abbiamo a disposizione, che non dobbiamo stancarci di seguire”, conclude Iannarelli.
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