PESCARA – “Nella giornata internazionale per l’aborto sicuro e libero la Cgil Abruzzo Molise rinnova il proprio impegno per una battaglia portata avanti da anni.
Un impegno quotidiano e concreto perché a 45 anni dall’approvazione della legge 198 l’autodeterminazione delle donne è ancora messa in forte discussione.
I dati parlano chiaro, in Abruzzo l’83,8% dei medici sono obiettori, in Molise l’82,8% con una media nazionale che si aggira intorno al 64% . L’istituto dell’obiezione di coscienza, inoltre, è arrivata a livelli non tollerabili per l’intero sistema e pone difficoltà enormi di accesso alle procedure abortive.
Ci sono delle Regioni dove ormai l’uso dell’aborto farmacologico è prevalente. Non è il caso dell’Abruzzo, dove si pratica solo in tre ospedali, e del Molise che ha la maglia nera su tutto il territorio nazionale con l’1,9% di possibilità di abortire con la RU 486.
In questo caso la responsabilità della giunta regionale, che ha permesso il depotenziamento dei consultori familiari, è evidente.
Le donne della Cgil Abruzzo Molise non intendono rinunciare alle battaglie per la piena applicazione della legge 194.
La lotta per il potenziamento dei Consultori familiari, per l’accesso ai servizi Ivg, per tutelare il libero esercizio dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne e per respingere ogni attacco alla loro autodeterminazione è permanente.”
E’ quanto scrive in una nota Alessandra Tersigni della Segreteria Cgil Abruzzo e Molise.
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